Aveva sollevato un ampio dibattito, e anche alcune polemiche, il caso del gruppo di una quarantina di scout dell’Agesci 7 di Genova Voltri che si era ritrovato nella zona del prato in località “Garascin”, dopo il lago dei Gulli a Sassello. I giovani non avrebbero potuto infatti stazionare in quell’area perché sprovvisti dell’autorizzazione del Comune e dell’Asl2, come previsto dall’ordinanza anti–peste suina africana.
L’ordinanza stabilisce infatti che, nelle zone a restrizione II e III, ogni attività all’aperto con più di 20 partecipanti deve ottenere un’autorizzazione comunale, previo parere favorevole dell’Asl, per verificare il rispetto delle misure di biosicurezza.
Il gruppo consiliare del Pd ha presentato in Consiglio regionale un ordine del giorno, approvato con il voto congiunto di minoranza e maggioranza, che impegna la Regione a portare il tema all’attenzione del Governo in Conferenza Stato-Regioni e a farsi parte attiva presso il Commissario straordinario alla Peste suina africana affinché il limite venga esteso da 20 a 50 partecipanti per quegli enti iscritti al Registro Unico del Terzo Settore che sottoscrivano un protocollo con il Commissario, impegnandosi a formare annualmente i volontari e ad applicare sempre le misure di biosicurezza.
“Questa disposizione riguarda gran parte della Liguria (110 Comuni) e crea problemi alle realtà socio-educative e ricreative – spesso rivolte ai minori – che svolgono regolarmente attività all’aria aperta e che si ritrovano appesantite da procedure burocratiche pensate per eventi occasionali, non per attività abituali e di piccola scala. Le organizzazioni, spesso guidate da giovani e volontari, rischiano di dover scegliere tra fermare le attività o svolgerle senza autorizzazione, pur rispettando di fatto le misure di biosicurezza”, spiega il Pd nell’ordine del giorno.
L’ordine del giorno del Pd è stato approvato all’unanimità, con 27 voti favorevoli su 27.





