Attualità - 22 dicembre 2025, 08:57

Omosessuali, LGBT e Chiesa, petizione contro il vescovo Marino: "In una conferenza a Savona gravi affronti alla fede e al catechismo"

Il documento, firmato sinora da oltre 1300 persone, accusa vescovo e diocesi di aver diffuso posizioni incompatibili con l’insegnamento cattolico durante un incontro formativo rivolto anche ai giovani

Monsignor Calogero Marino

Monsignor Calogero Marino

Ha superato quota 1.300 sottoscrittori una petizione online promossa dallo scrittore Andrea Cionci, pubblicata sulla piattaforma Petizioni.com e indirizzata ai vertici della Chiesa cattolica. Il testo prende di mira l’incontro dal titolo “La preziosità degli affetti: una Chiesa in ascolto delle persone LGBT”, tenuto dal gesuita Pino Piva e promosso dalla Diocesi di Savona-Noli. Sul canale YouTube diocesano è online la registrazione della conferenza. Qui l'artcolo di Savonanews: La Diocesi Savonese all'ascolto delle persone LGBT. Padre Piva: "Aiutati a sentirsi a casa nella Chiesa cattolica"

La petizione è formalmente indirizzata al cardinale Víctor Manuel Fernández, Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, e per conoscenza a numerose altre autorità ecclesiastiche, tra le quali lo stesso Papa Leone XIV, il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, e il vescovo di Savona-Noli Calogero Marino.

Nel documento, i firmatari sostengono che la conferenza di padre Piva, pubblicata il 14 dicembre 2025 sui canali ufficiali della diocesi, contenga affermazioni "totalmente contrarie alla dottrina della fede cattolica". Viene citato in particolare un passaggio in cui il gesuita fa riferimento al volume del cammino sinodale diocesano “Chiesa di Savona, prendi il largo confidando”, pubblicato nel 2024, leggendo un testo che invita a considerare la morale sessuale – e l’omosessualità in particolare – alla luce della dignità della persona, degli affetti e di un linguaggio della sessualità definito "tenero, gioioso e responsabile".

Secondo i promotori della petizione, questo approccio rappresenterebbe una reinterpretazione non conforme all’insegnamento tradizionale della Chiesa, in particolare per quanto riguarda la dottrina sulla sessualità.

Un secondo punto centrale della contestazione riguarda un passaggio della conferenza – collocato intorno al minuto 29 della registrazione – in cui padre Piva inserisce i rapporti tra persone dello stesso sesso all’interno di un elenco di situazioni definite “irregolari” rispetto al modello matrimoniale cristiano, accostandoli a convivenze, divorziati risposati e uso della contraccezione.

La petizione afferma che tale impostazione costituirebbe una “mistificazione dottrinale”, poiché – secondo i firmatari – la dottrina cattolica non definisce l’atto omosessuale semplicemente come “non regolare” o “non il meglio”, ma come "grave disordine morale" in quanto contrario alla legge naturale.

Ulteriore elemento ritenuto particolarmente grave dai promotori è il contesto dell’incontro, inserito nell’itinerario formativo “Con i giovani: uno sguardo aperto su di sé e sul mondo”, promosso dall’ambito pastorale diocesano Formazione e Annuncio. Secondo la petizione, la diffusione di tali contenuti in un percorso rivolto ai giovani rappresenterebbe un rischio per la loro formazione spirituale.

I firmatari respingono inoltre l’argomento secondo cui tali temi sarebbero giustificati dal percorso sinodale in corso nella Chiesa, sostenendo che, in assenza di un esplicito recepimento pontificio, queste posizioni configurerebbero una forma di “propaganda” in contrasto con il magistero.

Nel paragrafo conclusivo, la petizione chiede “severi e appropriati provvedimenti disciplinari” sia nei confronti del vescovo Calogero Marino sia di padre Pino Piva, oltre a una vigilanza più stringente su iniziative pastorali considerate potenzialmente lesive della dottrina cattolica e della “salvezza delle anime”.

Al momento, la petizione lanciata da Andrea Cionci (autore, fra l'altro, del saggio "Codice Ratzinger" e osservatore di questioni dottrinali cattoliche) continua a raccogliere adesioni online.

Redazione

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