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In Breve

| 12 ottobre 2010, 12:35

ALLUVIONI TOSSICO NOCIVE: LE PROVE

Foto e filmati dimostrano un disastro del quale nessuno parla (o quasi) ma non vi lascerà delusi

ALLUVIONI TOSSICO NOCIVE: LE PROVE

Mentre scriviamo, la radio è accesa. Si sentono le voci e le cronache dell'omelia di Monsignor Vincenzo Pelvi per i quattro militari italiani morti in Afghanistan. Poi, nel collegamento, una pausa. Il promo della partita Italia - Serbia di stasera.

L'omelia era stata preceduta dalla rubrica "Questioni di Borsa" con le quotazioni dei titoli in piazza Affari (che va Maiuscolo) ed ora Radiouno parla di emorroidi (e non è purtroppo una battuta)

Lo spettacolo deve evidentemente continuare, a fare ombra agli altri drammi quotidiani, che dilaniano il nostro paese, lo spettacolo DEVE continuare, soprattutto ora. Deve continuare qui, in Borsa, in Afghanistan e in altri altrove prima invasi, poi usati per ignobili vittimismi a giustificarne la conquista, a fini di meri interessi. La democrazia non si costruisce con le bombe, né qui (prima) né là (ora), crediamo. Anzi, lo vediamo. E soprattutto, se vai armato in un paese straniero, spesso l'accoglienza non è buona. Sta nelle cose dei popoli, nelle cose della vita e della morte. Lo stesso fu qui.

La chiamammo resistenza, vivadio. Nacque una Costituzione e rinacque un Paese. Altro che ribelli.

Mille morti sul lavoro in un anno non valgono però un minuto di diretta nazionale. Che poi, anziché commuoversi, la gente rischia di riflettere. Meglio evitare. Meglio coprire. Coprire di nylon, problemi veri e rifiuti pericolosi, che se non si vedono non ci sono. TV insegna. Invece sono lì, sotto il tappeto, e quando arriva un'alluvione, si spargono in un disastro.

 

E veniamo a noi, che (non) è meglio.

 

Settimana scorsa ci siamo occupati di alcuni aspetti a dir poco controversi, legati all'alluvione che ha colpito il levante savonese. Vi abbiamo tenuto informati sulla visita di Guido Bertolaso detto Bertolax, che ha voluto vedere gli scheletri velenosi della Stoppani, senza spingersi troppo in là, ma definendola come un luogo post-Chernobyl, e come una bomba ecologica (ANSA)


Ha ragione. Solo che nessuno lo ha portato a vedere la zona dove il fiume Lerone in piena ha dilavato fanghi al cromo esavalente ed altre amenità. Qualcuno che si sta occupando della "bonifica" ha pensato bene di abbattere il muro di contenimento della discarica Stoppani di Pian Masino, a monte della fabbrica. Incredibile ma vero, nonostante non sia certo la prima volta che le piene del torrente Lerone mettono a dura prova la struttura ed il buon senso, che vorrebbe che una bomba chimica come quella non fosse alla mercè delle alluvioni e delle piogge.

 

Non ci vuole molto a capirlo, anche perchè non è la prima volta che accade:

(ANSA) - GENOVA, 23 SET 2002 - "La Procura della Repubblica di Genova indaga sull' inquinamento da sali di cromo provocato ieri nel torrente Lerone a Cogoleto (Genova) dalla fabbrica chimica Stoppani. Le piogge torrenziali dei giorni scorsi hanno infatti lacerato i sacchi di salcromo stoccati all' aperto e dal
piazzale inondato i sali si sono riversati nel corso d'acqua
colorandolo di un blu intenso. (...) Intanto stamani si e' appreso che i vigili del fuoco avevano gia' dal luglio scorso intimato per iscritto alla Stoppani di rimuovere il deposito a cielo aperto dei sali di cromo, proprio la pericolosa vicinanza con il torrente Lerone. Un vertice e' stato convocato nel pomeriggio dall' assessore provinciale all' ambiente, Renata Briano, tra rappresentanti degli enti locali,
dei vigili del fuoco, della prefettura e dell' Agenzia regionale per l' ambiente proprio per fare il punto della situazione e preparare un esposto alla magistratura sui mancati adempimenti dell' azienda.
   In mattinata sono continuati i prelievi di campioni di acqua nel torrente Lerone, che ora appare piu' trasparente di ieri. In fabbrica sono tornati oggi anche i carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico per vari accertamenti.
   Abitanti della zona hanno lamentato mal di testa ed odori
innaturali nell' aria.
(...) (F.te Ansa - 23 settembre 2002)

Quaranta milioni di euro pubblici spesi. Altri 25 necessari. Lo conferma il Prefetto Anna Cancellieri in questa intervista: >>

http://www.youtube.com/my_videos_annotate?v=FcXPH2tnU4k

Centotrenta miliardi di lire non sono una mancia. E sino ad oggi, 40 milioni di euro spesi. Per cosa? Per la demolizione del capannone lato mare, l'asportazione di un po' di schifezze e l'interramento in loco di altre? Accanto ad un torrente?!

I veleni non rispettano i confini provinciali, e le correnti portano verso ponente.

I lavoratori - bellamente - non vennero neppure considerati dal corteo di Autorità in visita pastorale. Ci fermammo a parlar con loro, e ci portarono a vedere l'incredibile, che era vero.

La fabbrica e i fanghi tossici erano finiti alluvionati da una scellerata dabbenaggine progettuale, per esser teneri. Il muro di contenimento era stato demolito. Ma per carità, non siamo tecnici e una risposta razionale vi sarà senz'altro, anche se a tutt'oggi, richiesta, non è arrivata. Nonostante la pressione e la civile protezione, qualche Procuratore della Repubblica vorrà vederci chiaro, ci auguriamo.

Le dichiarazioni e l'allarme dei lavoratori, dopo la pubblicazione, vennero smentite sottovoce... che poi tanto l'onda passa, e tutto continua come prima, che la gente dimentica...

Invece no. Dici, ma come fanno ad affermare che i fanghi tossici vennero dilavati  e i piazzali allagati? Ci sono LE PROVE. Le foto, i filmati.

Foto e filmati che dimostrano come le acque allagarono i piazzali dei fanghi tossici, lambirono a dilavare il piede sguarnito della discarica di Stoppani di Pian Masino, in maniera inconfutabile.
Crediamo necessario pubblicarli e proporveli, perchè parlano di un disastro non troppo raccontato ad oggi.

Nel primo filmato si vedono bene le acque del torrente Lerone in piena, che iniziano a lambire il ponte che separa lo scheletro tossico dello stabilimento Stoppani, con gli impianti di trattamento acque:

http://www.youtube.com/watch?v=MOEwitjpAZg

Poi la piena invade la strada. Non è facile notarlo in immagini amatoriali compresse per youtube, ma si vede: le acque sono di tutti i colori:

http://www.youtube.com/watch?v=-1z78-0iqAk

e corrono

http://www.youtube.com/watch?v=QWUEeGOeLgs

Quarto filmato. Siamo a monte dello stabilimento, di fronte alla discarica storica della Stoppani, quella di Pian Masino. L'alluvione è in atto. Le acque di piena invadono il piede della discarica di fanghi tossici. Incredibilmente, nessuno ha ancora evacuato gli addetti alle trivelle, nè le trivelle stesse. Al loro posto c'era il muro di contenimento, che è stato altrettanto incredibilmente demolito. Si notano distintamente le colate di acqua e fanghi provenire dalla discarica.

http://www.youtube.com/watch?v=B18bE0Wm3Wc

Nel quinto filmato è ben visibile la cascata di acqua e fanghi che si riversa dalla discarica Stoppani di Pian Masino nel torrente Lerone. Senza filtri...

http://www.youtube.com/watch?v=DRYYpHamCAc

Nei giorni scorsi ci siamo presi la briga di fare quattro passi sulla spiaggia di Cogoleto, alla foce del Lerone, la dove le acque piovane fuoriescono dalla Stoppani attraverso un vecchio cunicolo ricavato sotto la via Aurelia. Poco rassicurante rinvenire trovare ghiaia, sassi e resti di mattoni colorati uno strano giallino, nel 2010, non trovate?

Ora attendiamo smentite. E magari qualche spiegazione.

 

ilpunto@savonanews.it

 

 

Mario Molinari

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