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In Breve

| 10 febbraio 2013, 17:10

Giornalisti portati in caserma a Vado per uno scanner di libera vendita, spento e con l'antenna staccata

Scriviamo in diretta dalla stazione carabinieri di Vado Ligure, mentre aspettiamo che il Maresciallo concluda dil verbale di sequestro di uno scanner. Si di uno scanner radio di libera vendita e libera detenzione, Utile ai giornalisti per capire se vi è qualche emergenza da riportare a voi Lettori, per meglio fare il proprio lavoro. Nella foto il giaciglio del senzatetto che volevamo documentare

Giornalisti portati in caserma a Vado per uno scanner di libera vendita, spento e con l'antenna staccata

Tutte le redazioni cittadine ne hanno normalmente uno, ma quello che contestano a noi portandoci in caserma come delinquenti, dopo aver mostrato il tesserino dell’Ordine professionale dei giornalisti, é l’ INSTALLAZIONE DELL’APPARECCHIATURA (da poche decine di euro). Già, perchè per evitare che l’inutile aggeggio sbattesse nelle curve era stato assicurato con un cordino al cruscotto della macchina. Quella, insieme al suo cavetto e alla sua antennina scassata, sarebbe l’INSTALLAZIONE. E dire che a pochi metri da noi - ragione della nostra presenza sul posto - vi era, nei pressi del cantiere della piattaforma Maersk, era un senzatetto che viste le allerte meteo rischiava e rischia la vita passando una notte all’addiaccio.

Ora sono le 17:04, e mentre il maresciallo scrive, scriviamo anche noi quel che sta accadendo, convinti che un apparecchio di libera vendita, libera detenzione e libero uso non possa essere considerato installato - ammesso che questo possa considerarsi una sorta di crimine da esser accompagnati in caserma - nè un giornalista che sta fotografando un senzatetto invitato a consegnare in tutto e a finire in Caserma come un delinquente. Ma tant’è, al momento.

E ci sarebbe un po' meno amaro in bocca se durante una delle nostre innumerevoli visite nei pressi del cantiere per la piattaforma Maersk avessimo incontrato un auto blu col lampeggiante a controllar le bolle e i documenti dell'incessante andirivieni di camion carichi di terre e/o inerti di ignota provenienza. Forse l'incontrarci da quelle parti con una certa frequenza avrebbe aiutato gli operatori ad identificarci come giornalisti contro le mafie nell'esercizio delle loro funzioni e non come curiosi

http://www.youtube.com/watch?v=aIKcDWOjcNc

 

 

mpm

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