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| 18 maggio 2014, 13:24

Albenga: "regalasi margherite" da qui è partito "18 0maggio"

La manifestazione che nasce da un dato allarmante: per il secondo anno di fila più del 50% dei fiori sarebbero finiti al macero

Albenga: "regalasi margherite" da qui è partito "18 0maggio"

È partita alle ore 8,00 di questa mattina e continuerà per tutta  la giornata la manifestazione “18 Omaggio”.

Un colpo d’occhio stupendo sul Viale Italia invaso dai fiori che cela però tutta l’amarezza dei floricoltori ingauni che si trovano ad affrontare per il secondo anno di fila un grosso disagio dato dall’invenduto.

Ci spiega racconta l’imprenditore della ditta di floricoltura “Valle Guglielmi”“Tutto è partito da un carrello di margherite che ho messo fuori dall’azienda con scritto: regalasi.- lo dice quasi commosso e con la voce rotta – Sarebbe bellissimo se non fosse drammatico per noi”.

Margherite, ma non solo,almeno il 50% della produzione floricola al macero per il secondo anno di fila questo accade nella nostra piana ingauna e da qui la manifestazione che ha lo scopo principale di sensibilizzare la cittadinanza e le associazioni di categoria affinchè si faccia qualcosa per quello che è il settore che, da sempre, ad Albenga traina tutta l’economia.  

A determinare la problematica sicuramente sono diversi fattori: la crisi economica prima di tutto, ma anche la sempre crescente concorrenza estera ed in particolare proveniente da Spagna, Olanda  ma anche dal Centro-Sud Italia che determinano spesso una eccedenza dell’offerta rispetto alla richiesta che determina uno scarso adeguamento del prezzo del prodotto finale all’aumento dei costi e conseguentemente la diminuzione dei margini di guadagno.

Ci spiegano le organizzatrici di “18Omaggio” “Su molti aspetti non possiamo intervenire, la crisi c’è ed è inutile negarla e forse nel nostro piccolo possiamo fare poco, ma noi aspettiamo delle risposte concrete, quelle che potrebbero esserci.”

E quali sono le cose che si potrebbero fare ce lo spiegano proprio loro “Per cominciare si dovrebbe fare un censimento del territorio e della produzione, anche anonimo. Così i floricoltori potrebbero avere un’idea chiara delle richieste e fare le scelte opportune sia su tipo di prodotto che sul periodo di coltivazione dello stesso. Inoltre è molto importante che non si abbassino i prezzi, che non si svendano i nostri prodotti perché se no a risentirne sarebbe tutta la categoria- ed aggiunge – Capisco che avere l’invenduto è già di per se un danno economico al quale si aggiunge il costo di mandare al macero i fiori, ma se si svende il problema ricade poi anche sugli altri. Si rischia di fare una lotta tra noi e danneggiarci a vicenda. Si dovrebbe invece creare dei gruppi di acquisto e distribuzione in modo eventualmente da contenere i nostri costi e venirci incontro”.

Intanto oggi sul Viale si regalano i fiori e chiunque ne abbia la possibilità potrà supportare la Croce Bianca di Albenga attraverso una offerta a piacimento.

Concludono poi gli organizzatori “Da qui potrebbe partire anche una bella iniziativa quella di creare un mercato di fiori sul Viale, specie nella stagione estiva, per mostrare ai turisti tutti i nostri fantastici prodotti ed aiutare in tal modo il nostro settore, ma anche tutti i negozi sul  Viale che trarrebbero benefici dall’affluenza di persone

Mara Cacace

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