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Agricoltura | 09 maggio 2017, 09:29

Daini e caprioli mettono a rischio la produzione di ortaggi e frutta, Coldiretti: "La Regione deve intervenire"

L'allarma arriva dalle campagne del finalese

Daini e caprioli mettono a rischio la produzione di ortaggi e frutta, Coldiretti: "La Regione deve intervenire"

Non bastavano i cinghiali a togliere il sonno agli agricoltori savonesi, ora il pericolo numero uno nelle campagne del finalese sono diventati daini e caprioli, che mettono fortemente a rischio la produzione di ortaggi e di frutta.

Infatti, questi animali, protetti e difesi strenuamente da molti per il loro aspetto dolce e carino, oltre a divorare ogni tipo di ortaggio, creano gravi danni alle piante da frutto, che vengono letteralmente spellate dai loro morsi e dallo sfregamento delle corna, che tra l’altro produce danni ingentissimi alle colture di fronde ornamentali.

La presenza di questo tipo di fauna selvatica è divenuta insostenibile e minaccia l’ulteriore abbandono delle campagne della zona. Rispetto al problema cinghiali, ora sotto controllo per quanto concerne le zone di Finale Ligure, Pietra Ligure e della Valmaremola, infatti, controllare daini e caprioli è molto più complicato, perché questi animali sono in grado di saltare le recinzioni ed in più non è possibile eseguire delle battute straordinarie nelle zone più danneggiate, in quanto trattasi di specie protetta.

Il presidente di Coldiretti Liguria, Gerolamo Calleri va dritto al cuore del problema: "La Coldiretti chiede all’Assessorato all’agricoltura della Regione Liguria di farsi carico del problema e mettere in campo politiche per il contenimento del numero dei caprioli, perché questa problematica mina fortemente il reddito delle aziende agricole, soprattutto quelle ubicati nelle zone collinari, dove la presenza è massiccia. E’ a rischio la produttività delle nostre aziende ed è urgente trovare una strada per arginare questo fenomeno, prima che questa calamità diventi una vera e propria emergenza". 

Chi fa dell’agricoltura e della tutela del territorio una ragione di vita, in tutte e quattro le stagioni, merita la giusta attenzione e rispetto per il proprio lavoro, se si vuole evitare l’abbandono dei campi, con tutte le conseguenze del caso, primo fra tutti il dissesto idrogeologico, con la Liguria che è tra le Regioni italiane a maggior rischio frane ed alluvioni, spesso con conseguenze nefaste in termini economici e, purtroppo, anche di vite umane.  

c.s.

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