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Finalese | 23 novembre 2017, 14:25

Viaggio tra le "strade dimenticate" del Monte di Finalpia. I malumori dei cittadini (FOTOgallery)

Questi antichi percorsi, ancora oggi molto usati per scendere al mare, sono oggetto di fenomeni franosi mai arginati. Finale Ligure Viva: "Grave mancanza da parte di chi si fregia del titolo di Capitale dell'Outdoor"

Viaggio tra le "strade dimenticate" del Monte di Finalpia. I malumori dei cittadini (FOTOgallery)

Il malumore serpeggia tra gli abitanti della zona alle spalle di Finalpia conosciuta da tutti come “Il Monte” (in dialetto detta U Munte de Pia) e di varie aree limitrofe.

Spiegano i residenti della frazione: “Quelli che qualcuno chiama un po’ sbrigativamente e superficialmente sentieri, in realtà sono le antiche strade sulle quali i nostri vecchi portavano a casa il sale dalla costa a dorso di bue e che, con amore e devozione, alla domenica sistemavano alla ricerca anche di una sola pietra fuori posto. Oggi quei percorsi sono per noi indispensabili: in poco più di 5 minuti di cammino ci portano al mare e in circa 20 minuti si può coprire un tracciato ad anello di andata e ritorno. Quindi lasciare queste strade prive di manutenzione, farle franare, transennarle, significa penalizzarci molto. Inoltre possiamo testimoniare che in alta stagione sono numerose le intere famiglie di bagnanti che usano queste stesse strade per raggiungere rapidamente la spiaggia. Ciò significa che esse hanno un indubbio valore turistico, paesaggistico e storico-culturale. Purtroppo sempre più spesso vediamo le nostre antiche strade abbandonate al loro destino o peggio ancora chiuse, con transenne e segnali di divieto”.

Concludono i cittadini: “Oltre a questo vorremmo segnalare altri due problemi importanti. Uno riguarda le grate di scolo delle acque piovane, perché in una zona alluvionale come questa fa paura vederle invase di terra, fogliame e altri detriti. L’altro aspetto è legato al fatto che le antiche strade sono pedonali e non ciclistiche, eppure le tracce dei copertoni nel fango dimostrano che talvolta i ciclisti le percorrono anche con condizioni meteo avverse, nonostante le molte raccomandazioni a non farlo. Vorremmo più controllo per la nostra incolumità”.

Il problema è sentito da Ferdinando Pattaro, coordinatore del movimento civico Finale Ligure Viva, che risiede al Monte e ben ne conosce le bellezze, ma anche le criticità.

Spiega Pattaro: “Il Comune annuncia di aumentare di 70mila euro i costi della passeggiata tra San Donato e Varigotti. Con meno di questo budget si sarebbe potuto fare molto per risanare le vecchie strade su al Monte. E invece ci si perde in lunghe elucubrazioni su poche ore di apertura mattutina delle porte del Borgo e ci si dimentica completamente di una parte del paese che a seguito dei fenomeni meteorologici degli ultimi anni ha registrato ben 26 eventi franosi, spesso restando isolata per lungo tempo. Capisco che realizzare un intervento di questo tipo non ha lo stesso impatto spettacolare del rifacimento di una piazza, ma un’amministrazione che si fregia del titolo di Capitale dell’Outdoor dovrebbe conoscere, amare e rispettare tutto il territorio cittadino. Tutto questo, tra l’altro, proprio mentre subiamo gli attacchi di un assessore ai lavori pubblici che taccia di superficialità e incompetenza la minoranza. Io vivo al Monte, ma sono costantemente in contatto con altre zone di Finale e so che dal punto di vista degli interventi su antiche strade, sentieri e zone franose c’è ancora molto lavoro da fare, con disagi per residenti e turisti”.

Alberto Sgarlato

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