Di buona qualità ma convenienti e in vasi più piccoli. E' l'orientamento dei consumatori nell'acquisto dei crisantemi in vista della commemorazione dei defunti, il prossimo 2 novembre.
Nella piana d'Albenga, area di economia fortemente agricola orientata alla coltivazione di piante in vaso, la produzione di crisantemi ha subìto un calo stimato intorno al 20% rispetto allo scorso anno anche se le stime ufficiali di vendita si potranno fare solo nella prima metà di novembre. Stando ai primi ordinativi, in buona parte provenienti dall'area dal Nord e centro Italia (area del Milanese, e le regioni che vanno dal Veneto alle Marche) il consumatore richiede un fiore non troppo caro ma di buona qualità; questo ha comportato un maggiore utilizzo di vasi in plastica rispetto a quelli in coccio, e di dimensioni minori.
“Il mercato entrerà nel vivo la settimana prossima – spiega Domenico Pizzo, presidente l'associazione dei produttori florovivaistici savonesi Floras – ma si può già inquadrare una tendenza alla ricerca del prodotto buono ma economico. L'utilizzo di vasi di plastica anziché di coccio, come accaduto anche per i ciclamini, è uno degli accorgimenti necessari per andare incontro alle esigenze del mercato. Un'altra riguarda le dimensioni dei vasi; i più richiesti sono quelli di dimensioni comprese tra 14-15 centimetri e 18-20 centimetri”.
Nettamente in calo le richieste di crisantemo “sbocciolato” (ottenuto in base ad una tecnica che prevede di lasciare un unico bocciolo sullo stelo per ottenere un fiore più grande e più apprezzato commercialmente sul mercato ma più costoso). I colori più richiesti sono il bianco e il giallo che coprono insieme circa il 75% della produzione complessiva.
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