Cristina Battaglia vs Ilaria Caprioglio per il campo rom, il PD savonese risponde: "Gestito nel migliore dei modi l'integrazione"

In merito alle dichiarazioni della candidata Ilaria Caprioglio e degli esponenti della destra sul campo rom interviene il Partito Democratico cittadino e il candidato sindaco PD, Cristina Battaglia. Infatti ieri si sono incontrati in palazzo Sisto con l’Onorevole Massimiliano Fedriga, capogruppo del Carroccio alla Camera dei Deputati, per un incontro pubblico dal titolo “Sicurezza e situazione politica nazionale” e, nell’occasione è stato affrontato anche il tema Campo rom e delle risorse (200.000 euro) che il comune di Savona ha investito per la ristrutturazione.

Cristina Battaglia attacca la sua avversaria alle elezioni: "Leggo sui giornali di oggi che secondo Ilaria Caprioglio Savona è una città sporca e insicura e che c'è una percezione diffusa di pericolo. Non leggo però alcuna proposta per risolvere problemi che esistono, ma che vanno correttamente declinati proponendo soluzioni concrete e adeguate. Le mie proposte prevedono una città con maggiore illuminazione delle vie, anche del centro, un diffuso sistema di vidosorveglianza e un più forte e continuo coordinamento con le forze dell'ordine  in grado di migliorare la prevenzione, individuando e monitorando le aree più a rischio. La sicurezza è certamente condizione imprescindibile per una città che vuole migliorare in termini di vivibilità e attrattività. Le modalità demagogiche con cui viene affrontata la questione dal centrodestra però non solo non risolvono i problemi ma provocano anche danni. Definire continuamente Savona come città sporca, insicura e pericolosa fa emergere un messaggio in netto contrasto con un serio progetto di rilancio turistico della città. Per essere credibili bisogna proporre soluzioni, non basta sbandierare slogan" .

Ad intervenire anche Barbara Pasquali, Segretario PD Unione Comunale: “Noi abbiamo affrontato questo tema senza ideologia ma con pragmatismo. L'obiettivo è stato quello di prevenire i rischi, migliorare le condizioni igieniche e regolamentare le utenze e i relativi costi. L'alternativa sarebbe stata peggiore per la città, anche in termini di sicurezza. Per superare il modello dei campi e adottare altre politiche, peraltro più costose, di integrazione, sono necessari provvedimenti statali, leggi e, soprattutto, risorse. E' stata gestita nel migliore dei modi la realtà del campo. Se non lo si fosse fatto, la città avrebbe certamente problemi in più che oggi non ha. Si è, inoltre, affermato che il centro destra sarebbe riuscito a “portare a casa” un risultato concreto per l'autonomia portuale ottenendo una proroga di tre anni della riforma portuale. Si ricorda all'assessore Regionale Edoardo Rixi che il PD, e quello savonese in primis, è da anni che lavora per mantenere -cercando un'integrazione sostenibile con la riforma di governo- potere decisionale e di indirizzo al porto di Savona, anche per preservare le eccellenze delle esperienze lavorative ed imprenditoriali che in tutti questi anni hanno contraddistinto il mondo portuale savonese. Il PD, quindi, è sempre andato al di là di una soluzione “tampone”, cercando di essere portatore di istanze risolutive a lungo termine”.