Presidio Tirreno Power, Amatiello (Cgil): "Concedere aree gratis a chi vuole fare impresa, l’azienda non speculi ancora"

Tutto il Gruppo Tirreno Power in sciopero: non solo i lavoratori di Vado Ligure ma anche Civitavecchia e Napoli sono scesi in piazza per avere risposte dall’azienda sul futuro industriale e occupazionale. Questa mattina i dipendenti vadesi si trovano in presidio davanti ai cancelli della centrale termoelettrica, mentre una delegazione si trova in manifestazione a Roma (davanti al palazzo dell'Eur).

Al centro della protesta dei lavoratori, le questioni occupazionali dopo l’annuncio della Società di 188 esuberi sulle 385 unità presenti nel gruppo Tirreno Power e il destino di 200 lavoratori vadesi la cui cassa integrazione scade a settembre.

Ieri i lavoratori hanno anche manifestato di fronte alla sede dell’Unione Industriali in via Gramsci a Savona per l’incontro in cui la società Vertus incaricata di una consulenza da parte di Tirreno Power, ha presentato il progetto di reindustrializzazione dopo aver eseguito sopralluoghi e valutazioni sulle aree del sito. La società Vertus, per la reindustrializzazione delle aree, ha parlato di complessivi 30 ettari che comprendono cinque lotti, dal settore officine, alla sala macchine, all'ex parco carbone.

Il progetto di riqualificazione non piace ai sindacati. Afferma Tino Amatiello, segretario Filtcem Cgil Savona: “Tanto fumo e niente arrosto. Non c’è sostanza nei progetti dell’azienda: continuiamo a dirlo ancora oggi, Tirreno Power deve portare un piano industriale credibile per salvaguardare i lavoratori”. Le aree da riqualificare e bonificare sono estese: “L’azienda faccia bonificare le aree ai lavoratori” e, provoca Amatiello: “Se l'azienda ha a cuore l’occupazione, conceda le aree gratuitamente a chi vuole fare impresa e dare lavoro, al posto di fare ancora speculazione”.

Sciopero del Gruppo Tirreno Power a Roma: Video