A Laigueglia apre la prima osteria sociale del ponente ligure

Venerdì 14 ottobre alle ore 19,30 verrà inaugurato il primo locale pubblico nato con finalità sociali. Si tratta di uno splendido locale sito nel budello di Laigueglia in Via Dante Alighieri composto da due parti:l'Osteria sociale denominata "U Levantin" e il Social Music Wine Bar "Le Malebolge".

L'iniziativa è promossa dalla cooperativa Sociale Jobel, cooperativa che fa parte della folta rete di cooperative di Confcooperative. La particolarità di questi locali è legata ai lavoratori, tutte persone speciali: ragazzi e ragazze diversamente abili, giovani in situazione di marginalità sociale o migranti in fuga dalla guerra e dalla povertà.

La forma giuridica che gestisce l'attività è una onlus e si caratterizza per la particolarità che gli utili vengono reinvestiti per migliorare il processo di inserimento lavorativo.

La quasi totalità degli arredi del locale: tavoli, sedie, elementi di arredo, porte, finestre è stata realizzata dai laboratori sociali della cooperativa stessa.

Il nome del locale è ispirato all'incipit del 18mo canto dell'Inferno della Divina Commedia: "Luogo è in inferno detto Malebolge, tutto di pietra di color ferrigno, come la cerchia che dintorno il volge”che sembra descrivere perfettamente l’entrata del bar al civico 18 di via Dante Alighieri!

Le Malebolge è un social bar perché al suo interno trovano opportunità di lavoro ragazzi e ragazze portatori di handicap o in situazione di marginalità sociale.

Il Bar è social perché è gestito da una ONLUS e i ricavi dell’attività sono destinati al perseguimento della mission aziendale: l’inserimento lavorativo di persone in difficoltà.

Le Malebolge è social perché gli arredi e il bancobar, i tavoli e le sedie, gli infissi e le inferriate sono state realizzate dai laboratori di falegnameria e fabbro anch’essi finalizzati all’intergazione sociale.

Inoltre apre anche il U Levantin che si qualifica come osteria sociale.

Sociale perché i lavoratori del locale sono persone speciali: ragazzi e ragazze portatori di handicap, giovani in situazione di marginalità sociale o migranti in fuga dalla guerra e dalla povertà.

Sociale perché l’osteria è gestita da una Onlus e l’attività svolta non è finalizzata all’utile d’impresa, ma ogni risorsa viene reinvestita per migliorare il processo di inserimento lavorativo.

Sociale perché la quasi totalità degli arredi del locale (tavoli, sedie, elementi d’arredo, porte, finestre…) è stata realizzata dai nostri laboratori di lavorazione del legno e del ferro finalizzati all’inserimento lavorativo.