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Savona | 09 aprile 2017, 06:30

Il mistero del Grandalbero - Ricette Favolate di Fata Zucchina': il pezzo della domenica dedicato ai più piccoli (anche audio)

Ecco il primo capitolo de “Il Mistero del Grandalbero”, avvincente giallo per bambini che vede protagonisti i prodotti del nostro territorio in un’avventura tutta da seguire

Il mistero del Grandalbero - Ricette Favolate di Fata Zucchina': il pezzo della domenica dedicato ai più piccoli (anche audio)

“La domenica con Fata Zucchina” è la nuova rubrica settimanale che sino a dicembre animerà questo spazio, con quaranta pillole tratte dal bilibro di Renata Cantamessa “Il Mistero del Grandalbero – Ricette Favolate di Fata Zucchina”, in un viaggio tra ricette di cucina, salute e felicità… ma non solo.

Per chi vuole Ascoltarlo:

Ecco il primo capitolo de “Il Mistero del Grandalbero”, avvincente giallo per bambini che vede protagonisti i prodotti del nostro territorio in un’avventura tutta da seguire. L’Ispettore Cardo Gobbo si trova di fronte ad un problema, per così dire, legnoso, mentre la sua segretaria Zucchina Trombetta è indaffaratissima come al suo solito…

 

TRATTO DAL LIBRO (Capitolo 1. Un’indagine insolita)

Per l’Ispettore Cardo Gobbo la giornata era iniziata troppo presto e il suo umore era più pungente del solito.
 Era stato svegliato nel bel mezzo di un sogno magnifico... Si trovava nella tinozza più grande del mondo, in un mare di bagna caòda e, in quel tepore termale, il nostro Ispettore parlava del più e del meno con l’amico Sedano Dorato d’Asti, un tipo solare e sempre pronto alla battuta. Poteva giurare che con loro ci fosse qualcun altro, ma l’immagine era sfocata e la voce non più di un sussurro.

- Che relax! Che paradiso! - cantava, e proprio in quel momento, il suono del suo cercapersone interruppe per sempre il sogno perfetto.

Immaginatevi con quale stato d’animo l’Ispettore partì, tutto trafelato sulla sua bicicletta, dall’abitazione di Nizza Monferrato verso il suo ufficio, al Comando di Polizia di Portacomaro Stazione.
 Lì ad aspettarlo, camminando agitata avanti e indietro, con gli occhiali sul naso, c’era la signorina Zucchina Trombetta, che da una settimana aveva sostituito le segretarie storiche, le gemelle Cipolla Dorata e Cipolla Rossa. Le due, ormai in età da pensione, si erano congedate tra le lacrime ed erano tornate a casa loro, a Castelnuovo Scrivia, dopo anni di onorato servizio.

La signorina Zucchina - la mia bacchetta magica - era stata da me, FATA ZUCCHINA, temporaneamente messa a disposizione dell’Ispettore; dopo averla caricata sul treno ad Albenga, l’avevo spedita dritta dritta a Portacomaro Stazione. 
Per badare a lei durante il viaggio, avevo fatto sì che sullo stesso treno ci fosse il signor Pomodoro Cuore di Bue, costoluto e massiccio, partito anche lui dalla pianura di Albenga con il pretesto di far visita ai suoi parenti piemontesi.

La nuova segretaria, dall’aria sognante, canticchiava continuamente e correva su quei tacchetti con una grazia invidiabile.
Riusciva a fare mille cose in contemporanea: rispondere al telefono, incipriarsi il naso, digitare un’e-mail, fotocopiare, mettersi lo smalto e tenere d’occhio il blog della sua migliore amica, la coltissima Rapa di Caprauna.
 Il suo sito Rape in fuga era un riferimento per gli appassionati dei percorsi nella natura e presentava le bellezze e i paesaggi del territorio piemontese, in particolare quelli riconosciuti come patrimonio dell’UNESCO.

A differenza dell’Ispettore, tecnologico quanto una cernia, la signorina Zucchina era continuamente aggiornata sugli ultimi ritrovati della tecnologia e - sempre connessa - non si separava mai dal suo cellulare, naturalmente un modello di ultima generazione.

- Ispettore, Ispettore! E’ arrivato un messaggio criptato dall’Ambasciata! Sono così agitata che potrei svenire! - urlò la signorina Zucchina.

L’Ispettore la guardò:
- Calmati e non fare la zucca vuota... fammi leggere!

Il messaggio recitava più o meno così:


aFAbbiaFAmoFO uFUn proFObleFEmaFA leFEgnoFOsoFO

(trad.: Abbiamo un problema legnoso)

- Ooohhh! E’ roba che scotta questa! Legnoso ha scritto, le-gno-so! Cosa avrà voluto dirci l’Ambasciatore? Ohhh... ohhh! Sant’Agricoltura, che emozione, un messaggio dall’Ambasciatore in persona! Non sto nella buccia! - strillava la signorina Zucchina.

Misterioso e di poche parole l’Ambasciatore, Sua Maestà il Tartufo Bianco d’Alba, era un nobile magnate dall’animo generoso, che si occupava di sostenere cause di rilievo mondiale; proprio per questo, veniva da tutti chiamato Sir Tartufo. Molto geloso della sua privacy, operava dai suoi uffici sotterranei e, per comunicare con l’esterno, aveva ideato un complicato codice segreto.

- Per tutte le rape, Zucchina, questo non è un messaggio qualunque, è un rebus! - disse l’Ispettore, brancolando nel buio, e aggiunse:

- Fammi fare una telefonata a chi so io, e avremo un quadro più chiaro della situazione -
Alzando la cornetta del telefono, l’Ispettore Cardo Gobbo aveva deciso di sfoderare uno dei suoi assi nella manica... Che poi, più che un asso, era un fagiolo: ma non un fagiolo qualunque.

La settimana prossima l’avventura continua con una ricetta di cucina tutta da gustare, che vedrà come ingrediente principale l’asparago di Santena.

Dove si può acquistare il Bilibro?

Per scoprire tutti i contenuti del bilibro di Renata Cantamessa (alias Fata Zucchina) “Il Mistero del Grandalbero – Ricette Favolate di Fata Zucchina”, si può acquistare su Arabafenicelibri.it (http://bit.ly/2nAOXAp), presso tutti i negozi Coop o ordinandolo alla propria libreria di fiducia.

 

Quanto costa? A chi sono destinati i proventi della vendita?

Il prezzo è di 10€. I proventi raccolti dalla vendita (2€ a libro) saranno donati in Piemonte a favore del progetto F.A.T.A. di Fuoriterapia Assistita con Animazione dell’Ospedale Infantile “Regina Margherita”, in collaborazione con l’Associazione Onlus “La Collina degli Elfi” di Govone d’Alba. Il ricavato di Liguria e Lombardia sarà rispettivamente devoluto all’Ospedale “Gaslini” di Genova e alla Fondazione “De Marchi Onlus” di Milano.

 

Clicca qui per consultare la scheda di presentazione del bilibro:

(inserire link con PDF in allegato)

 

Contatti

E-mail: renata@fatazucchina.eu

Sito web: www.fatazucchina.net

Pagina Facebook: Renata Cantamessa – Fata Zucchina

Instagram: @fatacantamessa

Twitter: @RCantamessa

Youtube: Renata Cantamessa – Fata Zucchina

 

 

Chi è Renata Cantamessa?

Giornalista di carta stampata e web, autrice e conduttrice radio-televisiva, doppiatrice

di cartoon, ghostwriter e project-manager, cresce professionalmente nel settore della

cooperazione. Opera in modo trasversale su comunicazione e multimedia-marketing, con specifica attenzione attorno ai temi strategici dell’agroalimentare, della territorialità, del benessere e della sostenibilità. Oltre al mondo della cooperazione e dell’agricoltura (ortofrutta in primis), collabora attivamente con la GDO-Grande Distribuzione Organizzata italiana, le Asl piemontesi, l’Università degli Studi di Torino, gli Istituti di Istruzione Superiore a indirizzo agrario-alberghiero e con l’USR-Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte, con un coinvolgimento sulla progettazione dell’attività formativa di alternanza scuola-lavoro. Dal 2013 veste la “nuova identità” di Fata Zucchina, da lei creata e impersonata come icona moderna del Food&Wealth (Health + Welfare) per divulgare nuovi modelli di integrazione e consumo nella relazione tra persone e territorio.

 

Chi è Fata Zucchina?

E’ la prima “fata agricola” italiana, proposta come modello smart di avanguardia al femminile, per ricordare che le donne possono essere un importante veicolo di innovazione in agricoltura. Un omaggio diretto a quell’oltre 70% di lavoro agricolo che - nel mondo - è realizzato da generazioni di donne rurali. Ma non solo: la “bacchetta magica” di Fata Zucchina – ovvero la sua divulgazione attraverso progetti che diventano rubriche, come “Il Bugiardino di Fata Zucchina”- si rivolge per antonomasia al settore primario, come snodo centrale di una “nuova economia”. C’è dunque l’Agricoltura con l’iniziale maiuscola al centro del cuore di questa fata rurale, cioè quel Made in Italy fatto di terra variegata, mani laboriose e grandi intelligenze, che ha bisogno di tornare a simpatizzare con le famiglie e di giocare con i bambini, accendendo la loro voglia di fare, di immedesimarsi e costruire; educandoli a trattare i frutti della terra come nuovi “amici” e a seminare una felicità fatta di beni relazionali, tradizione e innovazione.

 

Fonte immagine  @lapostadidanielina

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