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Eventi | 15 marzo 2018, 17:00

Il progetto EEE porta gli alunni liguri al CERN di Ginevra

Gli alunni dei licei Calasanzio di Carcare e Chiabrera di Savona hanno potuto partecipare ad uno stage presso il CERN

Il progetto EEE porta gli alunni liguri al CERN di Ginevra

Il liceo Calasanzio di Carcare e il liceo Chiabrera di Savona hanno potuto partecipare ad uno stage presso il CERN di Ginevra nella settimana dal 25 febbraio al 3 marzo. Tutto questo grazie al progetto EEE inserito nell’ambito dell’alternanza scuola – lavoro.

Il Progetto “Extreme Energy Events (EEE) – La Scienza nelle Scuole” consiste in una speciale attività di ricerca, ideata dal Prof. Antonino Zichichi, finanziata e gestita dal Museo Storico per la Fisica e Centro Studi e Ricerche “Enrico Fermi” di Roma in collaborazione con il CERN, l'INFN e il MIUR, sullo studio dei raggi cosmici, condotta con il contributo determinante di studenti e docenti degli Istituti Scolastici Superiori.

I due licei fanno parte di un gruppo di circa 100 scuole, di cui 52 ospitano nei propri locali un telescopio per la misura delle particelle muoniche presenti nei raggi cosmici.

Ben dieci ragazzi dei due licei, accompagnati dalle rispettive insegnanti e dal tutor Stefano Grazzi del Centro Fermi, hanno partecipato presso il CERN alla costruzione delle Multi-gap Resistive Plate Chamber (MRPC) che costituiscono i rilevatori del telescopio.

L’attività di alternanza scuola – lavoro è stata svolta al CERN permettendo ai ragazzi di collaborare con ricercatori provenienti da diversi paesi e di vivere “l’atmosfera” di uno dei laboratori più importanti al mondo per lo studio delle particelle elementari.

Oltre l’attività di laboratorio il programma ha previsto due visite agli apparati presenti: una al primo acceleratore del CERN, il Sincrociclotrone (SC) che accelerava protoni all’energia di 600 GeV e l’altra al rilevatore dell’esperimento ALICE installato presso il Large Hadron Collider (LHC) dove sono montati, tra gli altri,  dispositivi proprio simili alle camere costruite dagli allievi e alle mostre “Microcosmo” e “Globe”.

L’ambiente internazionale ha permesso ai ragazzi non solo di migliorare la conoscenza della lingua inglese, ma anche di mettere alla prova le loro capacità di affrontare e risolvere situazioni lontane dalla loro quotidianità.

La settimana si è conclusa con la piacevole intervista alla dott.ssa Maria Fidecaro, decana del CERN, che ha risposto con pazienza, disponibilità e gentilezza alle domande dei giovani savonesi, incoraggiandoli nelle loro scelte e raccomandando loro di non perdere mai la curiosità per la scienza e l’entusiasmo che li anima.

Ecco alcune impressioni dei ragazzi, raccolte una volta tornati tra le mura dei loro licei: “Da quando sono tornato non mi sembra vero di aver davvero vissuto un' esperienza così straordinaria. Il CERN è la prova che è possibile collaborare in pace costruendo un clima di fiducia reciproca, premessa indispensabile per una condivisione della conoscenza”.

E ancora: “E’ stata un'esperienza fantastica: ci ha dato l'opportunità di mettere in pratica la teoria imparata a scuola e di apprendere nuove nozioni scientifiche. Sul piano umano ci ha permesso di interagire con persone di culture e abitudini differenti dalle nostre e ci ha insegnato persino a lavorare con loro: abbiamo avuto tutor originari della Bielorussia, della Cina e della Corea del Sud;è stato bello riuscire a lavorare tutti insieme pur con le nostre differenze culturali e linguistiche”.

cs

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