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Eventi | 21 aprile 2018, 15:00

A Cairo si è tenuta la conferenza "La battaglia dimenticata di Capo Noli e le sue conseguenze"

E’ già prevista per l’estate una serie di trasmissioni e la pubblicazione di un romanzo storico che sarà presentato in America, oltre a servizi televisivi della BBC sull’argomento.

A Cairo si è tenuta la conferenza "La battaglia dimenticata di Capo Noli e le sue conseguenze"

Organizzata  dall’Istituto Secondario Superiore di Cairo Montenotte nell’ambito del progetto Ab origini, in collaborazione con la Società Savonese di Storia Patria e l’Istituto Internazionale Studi Liguri – Sezione Valbormida e con il patrocinio del Comune di Cairo Montenotte si è svolta Nell’Aula Multimediale dell’ITIS di Cairo nel pomeriggio del 20 aprile una interessante conferenza sulla Il mare e la storia: la battaglia dimenticata di Capo Noli e le sue conseguenze.

Lo storico finalese Alessandro GARULLA e l'istruttore subacqueo Marco COLMAN hanno presentato gli interessanti sviluppi seguiti alla loro scoperta archeologica marina, quella di un relitto e le successive ricerche che hanno permesso di riscrivere la storia dello scontro navale del 13 e 14 marzo 1795 al largo di Capo Noli tra la flotta francese e quella inglese.

Marco  COLMAN ha ripercorso e illustrato le fasi del ritrovamento avvenuto casualmente a circa 80 metri di profondità ,  nel corso di un’immersione col suo gruppo di archeo-subacquei di quelli che sembravano due cannoni, al quale  dapprima non avevano dato particolare importanza, almeno fino a quando una sera a cena parlandone con l’amico e storico Garulla Alessandro e grazie alle successive ricerche da quest’ultimo intraprese, si resero conto di trovarsi di fronte che la scoperta poteva essere davvero importante.

Presa la parola GARULLA dopo aver dapprima fornito un quadro contestuale della situazione politica e militare del periodo delle potenze Europee e della Francia  giacobina uscita dalla rivoluzione del 1789, in particolare sulla situazione militare dell'esercito  e della flotta francese o Royale.

La Royale  infatti sotto la spinta degli  importanti investimenti voluti da Luigi XVi, quali la creazione degli arsenali e  nuove moderne armi con parti intercambiabili, era stata per una cinquantina d’anni una delle più moderne e forti del mondo,  ma dopo la rivoluzione a causa della fuga o diserzione della maggior parte dei comandanti  in quanto appartenenti all’aristocrazia si ritrovava con molti marinai ma senza validi uomini al comando in grado di manovrare le navi, carenze che nello scontro di capo Noli risultarono determinanti.

Un’altra rivoluzione era stata apportata all’esercito francese passato da una piccola elitè di soli 80 mila uomini ( come accadeva nel resto degli eserciti europei ) a oltre un milione di effettivi, grazie all’introduzione delle leva obbligatoria.

Nel 1792 a Milano si era tenuto un vertice tra i rappresentanti delle potenze europee confinanti, Prussia Austria Inghilterra e Savoia avevano deciso di associarsi per sconfiggere sul nascere la minaccia giacobina ritenendo di poter facilmente sconfiggere le armate di “straccioni” francesi.

Gli eserciti prussiani e austriaco avevano però subito una cocente sconfitta nel primo scontro avuto con l'armata francese ma ora la nuova alleanza prevedeva l'invio dell'armata austriaca a presidio del colle di San Giacomo e insieme alla potente flotta inglese il respingimento dell'armata francese che il generale Massena stava ammassando sulla riviera ligure.

Stante la stasi del fronte franco tedesco, la francia aveva deciso una nuova direttrice di attacco attraverso l’Italia, il generale Massena stava ammassando le truppe sulla in Liguria per poi attaccare sfruttando le importanti vie di collegamento del Marchesato finalese, vere e proprie autostrade per l’epoca che permettevano di spostare rapidamente merci ed eserciti da Finale a Milano e alle Fiandre come già accaduto nelle precedenti guerre europee.

Nel marzo del 1795 il direttorio comandò alla flotta francese al comando dell’Ammiraglio Pierre Martin  di  imbarcare delle truppe di fanteria e portarle in Corsica per presidiare l’isola base inglese, il 12 marzo giunti al largo dell’isola sul loro tragitto i vascelli francesi incapparono in una nave dell'avanguardia della flotta inglese, la Illustrious che venne gravemente danneggiata ( presa poi a rimorchio dalla fregata Meleagro affondò attorno alla Spezia)e messa fuori combattimento, quindi invertirono la rotta, per evitare lo scontro con le navi della sopraggiungente flotta inglese al comando del contrammiraglio Hotman.

Durante la fuga, a causa delle succitate problematiche e inesperienza dovute alla mancanza di validi comandi,  mentre  procedevano in fila indiana, due delle navi (la Victoire e la Ça Ira si scontrarono). La Ca Ira,  imponente nave da 84 cannoni su tre piani rimase danneggiata nelle alberature e dovette essere trainata dalla nave Censeur, il loro rallentamento   consentì alle navi inglesi, e in particolare all’ardito ammiraglio Nelson di attaccarle e danneggiarle ulteriormente .

La manovra di soccorso da parte del resto della flotta francese , che invertì la rotta, rivelò gli stessi problemi di manovra aumentati dalla mancanza di vento, portando le navi francesi a posizionarsi non a protezione delle due navi ritardatarie, ma dall’altro lato delle navi inglesi,  permettendo così a questi ultimi, complice anche la mancanza di vento favorevole  di attaccare la Ça Ira e la Censeur che dopo essersi difese valorosamente  perdendo più della metà dei mille effettivi, capitolarono.

Il lungimirante Nelson insistette per inseguire e distruggere la flotta francese in ritirata , ma il contrammiraglio Hotman, legato alle antiche regole cavalleresche si ritenne appagato dell’esito dello scontro, anche se la cattura delle due navi francesi aveva visto il grave danneggiamento di ben quattro unità inglesi.

Il 1795 fu un anno di svolta poco studiato che vide le prime applicazioni della nuova guerra ideologica che superati i vecchi concetti di battaglia da operetta, prevedeva la distruzione con ogni mezzo dell’avversario militare, tattica applicata dalle truppe francesi, con effetti devastanti sui nemici, che messa poi in pratica da Napoleone permetterà di ottenere i successi militari che lo resero celebre.

GARULLA ha raccontato come con successive immersioni da parte di COLMAN dei subacquei del Goe, per poter datare e classificare i due cannoni ci si era resi conto che si trattava di  due piccole colubrine da una libbra disposte a una decina di metri una dall’altra, e pareva quindi essersi arenata ogni ipotesi di ritrovamento importante di qualche  nave da battaglia.

Dovendo poi preservare intatto il sito e basarsi solo sulla visione delle foto l’indagine pareva arenata, ma grazie alla disponibilità della soprintendente sig Trigone, che ha  autorizzato il recupero di quella che sembra una maniglia per poterla ripulire e analizzare,  si fece una scoperta determinante.

Il pezzo recuperato si rivelò essere infatti la parte di un fucile, e fortuna vuole, di un un’arma particolare e rara, facente parte della armi in dotazione dei soli marinai a bordo di una nave militare dell’epoca.

I timbri di fabbrica (introdotti con gli arsenali ) permisero di capire trattarsi dei un moschetto di marina modello 1779 e quindi si comprese come quella ritrovata dovesse essere la scialuppa armata di bordo del vascello Seinseur.

GARULLA ha quindi mostrato la ricostruzione della scialuppa armata, (la cui presenza è anche confermata da un quadro d’epoca,) e dalle misure del sito, le colubrine erano modelli Pierrel  mod 1792  poste ai lati dell’imbarcazione, una delle quali probabilmente durante la difesa esplose.

Le scoperte sono state rese possibili anche dalle sofisticate attrezzature per la ricerca subacquea fornite dalla ditta Ceia di Arezzo che ora si spera di utilizzare nei prossimi mesi anche da bordo del minisommergibile della Nave Antheo della Marina Militare Italiana ( già intervenuta per tre giorni nell’estate 2016 ) per mappare tutto il fondale di fronte a capo noli a profondità oltre i 300 metri, non raggiungibili dai sub.

Tre sono i relitti legati alla battaglia rinvenuti da gruppo quelli di finale vanno aggiunti quelli di fronte alla Corsica e quello della spezia della nave inglese Illustrious uscita danneggiata dalla battaglia e si confida ora di poter ritrovare con i rilievi dal minisommergibile altri piccoli ma determinanti componenti, quali bottoni o una delle ancore (le dotazioni di bordo della Marina riportavano inciso il nome della nave), per ulteriori conferme e un domani poter procedere al recupero del relitto e l’allestimento in un museo a terra in Finale per renderlo fruibile e potenziare l’offerta e lo sviluppo turistico legato a questi eventi.

La battaglia di capo Noli rappresentò una delle prime vittorie e trampolino di lancio per Lord Nelson e quindi vi è un interesse generale specie all’estero per ogni ulteriore ritrovamento e missione di recupero.

E’ già prevista per l’estate una serie di trasmissioni e la pubblicazione di un romanzo storico che sarà presentato in America, oltre a servizi televisivi della BBC sull’argomento.

cs

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