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Economia | 22 gennaio 2020, 11:24

Come funziona il calcolo delle settimane di gravidanza: in che settimana sei?

Quando si è in gravidanza, anche se la domanda classica che tutti rivolgono è “in che mese di gravidanza sei”? In realtà è bene sapere che tutto è basato su un conteggio fatto di settimane

Come funziona il calcolo delle settimane di gravidanza: in che settimana sei?

Quando si è in gravidanza, anche se la domanda classica che tutti rivolgono è “in che mese di gravidanza sei”? In realtà è bene sapere che tutto è basato su un conteggio fatto di settimane. Così il ginecologo conta l’età gestazionale e così, quindi, bisogna imparare a calcolare le settimane di gravidanza, anche se, diciamolo, facile non è affatto.

È per questo motivo che oggi tantissime future mamme installano sul proprio cellulare le app a loro dedicate e consultano siti specifici. Imamma è uno di questi. Sulla pagina principale dell’applicazione e sul sito è possibile avere tutte le informazioni sul calcolo settimane gravidanza, nonché la data prevista del parto. Ci sono poi guide complete per conoscere i sintomi che potrebbero manifestarsi in una determinata settimana e che cosa accade dentro alla propria pancia al proprio bambino. Cerchiamo comunque di capire il perché di questo sistema e come funziona.

Età gestazionale: le settimane

Durante la gravidanza contiamo a settimane e la prima settimana si comincia a contare dal primo giorno dell’ultimo ciclo avuto dalla donna. Quel giorno si chiamerà giorno zero ì. Il giorno 6 sarà l’ultimo della prima settimana, quindi, il giorno dopo il conteggio sarà a 1+0. Così si prosegue per tutte le 40 settimane. Il giorno dopo ancora avremo quindi 1+1, una settimana e un giorno: si starà iniziando la seconda settimana. La regola quindi è sostanzialmente prendere il primo numero e aggiungere 1 per poter affermare in che settimana si è (3+2? Siamo nella quarta settimana di gestazione).

L’età gestazionale è importante definirla per tenere monitorati i parametri, per esempio quando si controllano le dimensioni del feto e dell’utero, e capire come sta andando la gravidanza. È chiaro che i riferimenti presi come parametri standard sono dati statistici, quindi è bene sapere che nella gravidanza tutti questi dati sono approssimativi, anche se non vuol dire imprecisi.

In realtà non sono proprio 9 mesi: ecco perché

La gravidanza, quindi, dura ufficialmente 40 settimane, un pochino più dei 9 mesi che si usa indicare di solito. La verità è che lo sviluppo del feto dura però solo 38 settimane, quindi due settimane meno. Bisogna però ricordare che iniziamo a contare l’età gestazionale dal primo giorno dell’ultima mestruazione avuta, quindi presumibilmente due settimane prima dell’ovulazione e del, sempre presunto, concepimento.

Dobbiamo continuare a sottolineare che non c’è una precisione matematica perché non si conta da quando si concepisce il piccolo, perché dipende da quand’è stato il rapporto sessuale che ha portato alla fecondazione dell’ovulo e da quando poi questo si è impiantato nell’utero. È sempre per questo motivo che quando il piccolo non dà segni di voler nascere si aspettano un paio di settimane, cioè la 41esima o la 42esima settimana prima di indurre il parto.

Quando termina la gravidanza? Avviene a 37+0, cioè alla 38esima settimana: dopo questo momento il bambino è in grado di sopravvivere al di fuori dell’utero materno, è pronto, diciamo. Se il parto avvenisse invece prima della 37esima settimana il bambino si considera prematuro e il parto “pretermine”. I bambini nati con queste tempistiche stanno bene di solito e non hanno problemi, ma bisogna tenerli sott’occhio specialmente per via dello sviluppo dei polmoni e delle capacità respiratorie. Una o due settimane sembrano poche agli occhi di noi grandi, ma per un feto sono molto tempo. In due settimane nell’utero ne succedono di cose!

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