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Economia | 21 aprile 2020, 18:00

Sostegno alla liquidità delle imprese: le criticità rilevate da Cna Savona

"Le tempistiche di erogazione non sono adatte all’urgenza che le aziende riportano e ogni singola banca richiede della documentazione aggiuntiva che complica e allunga la richiesta delle PMI"

Sostegno alla liquidità delle imprese: le criticità rilevate da Cna Savona

Il Decreto Liquidità (D.L. 8 aprile 2020, n. 23) all’art.13 lettera m) ha previsto una nuova modalità operativa per il Fondo Centrale di Garanzia PMI. Sono ammessi alla garanzia del Fondo nuovi finanziamenti fino a 25.000 euro (che rappresentino non più del 25% dei ricavi del soggetto richiedente) con copertura al 100% a favore di piccole medie imprese e persone fisiche esercenti attività di impresa, arti o professioni, la cui attività è stata danneggiata dall’emergenza COVID-19.

“Pur accogliendo positivamente qualsiasi misura di sostegno alla liquidità delle imprese in questo difficilissimo momento - commenta Paola Freccero, presidente Cna Savona - non possiamo non rilevare le criticità riscontrate nel ricorrere a questa formula da parte delle imprese”.

“Le tempistiche di erogazione non sono adatte all’urgenza che le aziende riportano e - prosegue la Presidente Cna Savona - ogni singola banca richiede della documentazione aggiuntiva che complica e allunga la richiesta delle PMI. La discrezionalità delle singole banche rispetto all’automatismo previsto dal Decreto governativo andrebbe verificata attentamente così come dovrebbe essere controllato che la liquidità aggiuntiva vada effettivamente all’impresa e non venga poi usata dalla banca per la copertura di operazioni già in essere. Le banche anche per importi inferiori ai 25 mila euro procedono alla valutazione del merito creditizio e valutano le condizioni e la durata dell’operazione. Entro i 25 mila è, dunque, automatica solo la garanzia pubblica, non altrettanto la concessione da parte delle banche. In relazione al tasso d’interesse, nella normativa non è chiaro se si tratti di un fisso o variabile ed in sei anni la questione potrebbe non risultare indifferente”.

 

“Per tutti gli strumenti previsti dal Decreto - aggiunge Freccero - le risorse complessive di 1,7 miliardi sono attualmente insufficienti e auspichiamo che il previsto nuovo Decreto di fine aprile preveda un deciso incremento delle risorse a disposizione per le imprese e che le banche snelliscano e limitino le proprie verifiche istruttorie ai soli aspetti formali previsti dalla norma, come suggerito dalla ratio di assoluta emergenza del provvedimento”.

 

“E’ opportuno poi che l’impresa valuti il complessivo delle misure finanziarie disponibili, sia quelle previste esplicitamente dal DCPM sia quelle tradizionali, per trovare la migliore formulazione rispetto alle proprie esigenze, evitando interventi non risolutivi e parziali: in relazione a questo - conclude la Presidente Cna Savona - gli sportelli credito dell’associazione sono a disposizione per l’analisi della situazione”.

 

 Per informazioni e supporto in relazione alla compilazione della domanda rivolgiti alla referente dell'Ufficio Credito Cna Savona Giulia Ferrari mail giulia.ferrari@cnasavona.it tel 0182 53442.

Comunicato Stampa

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