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Politica | 19 settembre 2022, 19:00

Elezioni Politiche, Nappi contro Bolkestein: “Le soluzioni ci sono. I politici ad oggi non hanno risolto, solo cavalcato il problema”

“Se gli elettori, non solo della Liguria, ce ne daranno la possibilità, risponderemo noi al comma dell'articolo con una frase secca ed inequivocabile: in Italia la direttiva Bolkestein non si applica. Fatelo altrove"

Elezioni Politiche, Nappi contro Bolkestein: “Le soluzioni ci sono. I politici ad oggi non hanno risolto, solo cavalcato il problema”

«Gli stabilimenti balneari sono una risorsa per il territorio, una eccellenza che va tutelata così come vanno tutelate tutte le piccole e medie imprese, le attività commerciali ed artigianali e, di conseguenza, tutti i posti di lavoro».

Durante la manifestazione elettorale della coalizione Italia Sovrana e Popolare avvenuta domenica mattina ad Albenga, Francesco Nappi, candidato al parlamento nella circoscrizione del ponente ligure, si è espresso in favore delle aziende a conduzione famigliare che gestiscono i Bagni Marini nelle spiagge della Liguria e sui litorali delle coste italiane.

«Gli stabilimenti balneari sono una risorsa del territorio; negli anni hanno contribuito a creare un vero e proprio comparto turistico. Alla fine del 1800, in alcune regioni anche anni prima, con l'arrivo degli inglesi nella nostra regione, il territorio ha colto l'occasione per creare un nuovo mercato da cui è nato il turismo balneare - ricorda Francesco Nappi -. Sono state create così le prime aree attrezzate con sedie e spogliatoi in legno, a disposizione dei vacanzieri, a cui sono seguite le postazioni con ombrellone, sdraio o lettino così che me le conosciamo oggi. Questi professionisti dell'accoglienza hanno poi esportato la propria esperienza e professionalità in altri Stati facendo così crescere il turismo balneare in diverse località divenute turistiche. Queste attività, direi storiche, dovrebbero essere aiutate, incentivate».

Ora sugli stabilimenti balneari si pone la scure della normativa Bolkestein a seguito della quale le concessioni demaniali andranno all'asta, se non cambia nulla, ad inizio 2024.

«I bagni marini devono essere tutelati e preservati; se il risultato delle elezioni ce lo consentirà, siamo intenzionati a bloccare la procedura e rendere inefficace la direttiva Bolkestein in tutto il territorio italiano. Abbiamo studiato, assieme ad un pool di legali, tutta la situazione ed abbiamo trovato diverse soluzioni. Oltretutto soluzioni relativamente semplici da applicare - sottolinea Francesco Nappi, esponente della coalizione Italia Sovrana e Popolare -. Questa normativa europea è in vigore dal 2006. Cosa hanno fatto in questi ultimi 16 anni i politici che si sono succeduti sugli scranni di Parlamento e Senato? Tante promesse. Invece di risolvere la situazione hanno cavalcato il problema. Ed ora ci troviamo con centinaia di migliaia di persone che rischiano di perdere azienda e lavoro».

Ma come Italia Sovrana e Popolare ha previsto di aiutare Bagni Marini, imprenditori e dipendenti? «Le soluzioni sono tante e differenti - spiega Francesco Nappi - In primis bisogna bloccare il procedimento attuativo, volto ad espropriare gli stabilimenti balneari dalle concessioni. A seguire abbiamo diverse scelte: integrare nella legge italiana, volta ad attuare la direttiva Bolkestein, un elenco di settori ed ambiti lavorativi in cui non deve essere applicata, in cui esplicare esplicitamente l'esclusione dei gestori delle spiagge. Con la collaborazione di comuni ed altri enti riconosciuti è possibile, inoltre, creare appositi albi storici in cui indicare, attraverso un'apposita regolamentazione, le attività che operano da più anni, spesso decenni, all'interno di uno specifico territorio (le attività storiche, riconosciute come tali, sono escluse dall'applicazione della Direttiva Bolkestein). La soluzione più semplice però, e per questo motivo non capisco perché non l'abbiano utilizzata i politici che si sono alternati a Roma in questi 16 anni per tutelare le attività che lavorano su demanio e costa, è scritta nella direttiva europea: ogni Stato deve indicare il campo di applicazione della Bolkestein”.

“Se gli elettori, non solo della Liguria, ce ne daranno la possibilità, risponderemo noi al comma dell'articolo con una frase secca ed inequivocabile: in Italia la direttiva Bolkestein non si applica. Fatelo altrove. A Bruxelles si arrabbieranno? Se ne faremo una ragione. Sono più importanti i nostri cittadini, le nostre aziende ed il nostro lavoro rispetto alle loro opinioni, richieste e direttive. Il prossimo 25 settembre chiedo che venga messa una preferenza sul nostro simbolo, Italia Sovrana e Popolare. Se non lavoriamo insieme per cambiare l'Italia, nei prossimi anni avremo da sopportare una croce ben più grande», conclude Nappi.

I.P.E.

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