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Attualità | 08 agosto 2023, 10:58

Alla gogna per un piattino: boom di recensioni negative per l'osteria ligure che ha fatto pagare il sovrapprezzo

Centinaia le recensioni negative su Google Maps e su Instagram: "Facciamogli abbassare la valutazione a 1 stella"

Alla gogna per un piattino: boom di recensioni negative per l'osteria ligure che ha fatto pagare il sovrapprezzo

Alla gogna per un piattino. Nel giro di poche ore sono centinaia le recensioni negative che l'osteria del cavolo di Finalborgo ha collezionato su Google Maps da quando Selvaggia Lucarelli ha postato lo scontrino che indicava il sovrapprezzo di 2 euro per il piattino vuoto in cui è stato messo il piatto di trofie da condividere. Già ieri, come raccontato dal nostro giornale, decine di utenti si sono scatenati sulla pagina Instagram del locale, con commenti negativi ai piatti fotografati e postati sui social. 

L'ultimo commento sulla pagina Instagram invita a spostare l'attenzione degli utenti verso TripAdvisor e Google: “Ragazzi, non qui, su TripAdvisor e su Google recensioni a fargli abbassare la valutazione a 1 stella”, scrive un utente social.

Si chiama 'Review Bombing', una pratica utilizzata dagli utenti finalizzata a tempestare di recensioni negative un prodotto e un locale. Il risultato è quello di danneggiare un'attività, arrivando a farla chiudere.

Le centinaia di recensioni non sono verificate. C'è chi appena pochi minuti fa, probabilmente senza mai aver messo piede nel ristorante, giudica il conto 'troppo caro' a fronte di un 'servizio che lascia a desiderare'. 

Sulla piattaforma si trova ancora la recensione amplificata dal post di Selvaggia Lucarelli e dall'episodio analogo nel bar di Gera Lario, sul lago di Como, dove è stato fatto pagare un sovrapprezzo sul conto per aver diviso un toast in due.

Do una stella al servizio, perché non si può dare al conto. - scriveva l'utente meno di un mese fa - Prezzi sopra la media (trofie a 18€ e 8 acciughe fritte 20€) e soprattutto - mai successo prima in vita mia - ci hanno fatto pagare il 'piattino di condivisione' utilizzato per dare alla bimba di 3 anni un po’ di trofie della mamma. Chiaramente oltre ai 3 coperti giustamente conteggiati. Abbiamo speso 55€ per un primo, un secondo ed una birra (no dolci, no caffè e amari). Decisamente sopra le righe”.

I ristoratori finalesi si sono giustificati raccontando al Secolo XIX che quel giorno a tavola si erano seduti in tre, ordinando per una persona sola: “Chi li lava i piatti?”, hanno dichiarato.

Francesco Li Noce

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