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Attualità | 01 novembre 2023, 07:45

Bikers e territorio, il pendolo tra economia e tutela: posizioni e visioni chiamate a equilibrarsi per coesistere

Il dibattito, mai sopito, si è riacceso nel Finalese dopo l'ultima ordinanza per regolamentare il fenomeno turistico nell'entroterra, a Rialto. Ma c'è chi chiede regole anche in città

Bikers e territorio, il pendolo tra economia e tutela: posizioni e visioni chiamate a equilibrarsi per coesistere

Mesi or sono fu la chiusura ai veicoli dell'ultimo tratto di strada che da Perti Alto conduce alla zona di Monte Sordo, ora lo stop ai bikers in due aree montane del territorio comunale di Rialto.

Sono ancora una volta le ordinanze a prendersi la scena e animare il dibattito nel comprensorio Finalese in quest'epoca di trasformazione che nel corso degli anni sta assumendo sempre più i tratti del "post industriale" dalla delocalizzazione di Piaggio Aero verso Villanova d'Albenga.

Sia chiaro, questo non certo perché nel medio ponente il turismo sia cosa recente. Semmai per l'incidenza che questo settore economico, trainato dal fenomeno outdoor e non solo, basti pensare anche al cosiddetto "turismo slow" nei borghi e nei boschi, sta avendo su tutto il comprensorio che da qualche anno ha ormai cominciato a ragionare come "Region Finalese". E lo dimostra un mese di ottobre dagli importanti numeri in termini di presenze, in particolare straniere, dall'entroterra ai viali sul mare.

Tanto più ampi sono il territorio e i settori coinvolti, però, quanto più complesse e numerose sono le criticità da affrontare e risolvere. Il tutto riassumibile in due semplici termini: convivenza ed equilibrio. Un tema peraltro sollevato anche dalle cronache e dall'attualità, come nel caso dell'episodio dei cinghiali precipitati da una falesia dove invece che tra amministrazioni, locali e turisti il confronto è stato tra questi ultimi e i cacciatori.

Tutte anime di un unico grande quadro per il quale la parola d'ordine, indicata dai sindaci nelle citate ordinanze, è tutela. Del territorio e della sua nuova economia, da parte delle amministrazioni e degli operatori economici, dei cittadini e dei turisti.

"E' un tema questo che ci ha mosso in tutte le nostre azioni - assicura il presidente del consorzio FOR, Gianluca Viglizzo - Con l'Amministrazione rialtese abbiamo già cominciato, quasi subito e comunque nei giorni successivi all'ordinanza, a incontrarci e lavorare insieme affinché l'evoluzione sia coerente coi valori e nella consapevolezza che questo territorio è per tutti. Il luogo comune che l'economia dell'outdoor non lasci nulla nell'entroterra della nostra Region è errato: questo turismo è una prospettiva per tenere in piedi l'economia di tutto un territorio che siamo d'accordissimo vada tutelato con tutte le forze che abbiamo, il nostro lavoro è in questa direzione".

Per questo, continua Viglizzo, "non c'è nulla di male a pensare che la tutela del territorio tenga conto anche dell'economia che genera, perché questo fenomeno, se ben tenuto in mano e concertato, seppur con tutti i suoi fragili equilibri tra pubblico, privato e local, funziona".

Un equilibrio che chiama anche uno degli storici rappresentanti degli albergatori finalesi, Giovanni Argento. Così come dalla costa le ricadute positive sull'economia si hanno anche nell'entroterra, viceversa non è raro ascoltare lamentele sulla viabilità delle biciclette quasi "selvaggia" tra le vie cittadine finalesi.

Proprio su questo si concentra Argento: "Siamo tutti consapevoli che il turismo outdoor sia uno dei 3 asset del sistema turistico locale insieme al balneare e al wellness. Dire che le ordinanze lo rovinano mi sembra un po’ esagerato, come se le ordinanze contro le deiezioni canine e la bottiglietta di acqua rovinassero il paese pet friendly. Il problema della gestione esiste e non dobbiamo nasconderlo. Anche in città si sente il bisogno di una gestione più accurata delle mountain bike, che sfrecciano in ogni dove senza alcun limite e rispetto".

"Nessun ciclista è autorizzato a percorrere di sua iniziativa una strada contromano" prosegue l'albergatore ricordando la disciplina della circolazione stradale delle biciclette regolata dai commi 11 e 12 dell’art. 143 CdS con multe anche fino a oltre 1.300 euro.

"Se si parla di turismo sostenibile - aggiunge Argento - ne deve fare parte tutta la città e non solo la sentieristica: è inderogabile la programmazione e realizzazione di piste ciclabili e bike park con campagna di sensibilizzazione verso i biker sul rispetto del codice della strada".

Sul tema però, assicura Viglizzo, anche il consorzio sta lavorando: "L'informazione e la cartellonistica da mettere su strada sono un tema di lavoro concreto su cui bisogna migliorare. Abbiamo le potenzialità per diffondere i messaggi per equilibrare i rapporti all'interno dei comuni costieri: siamo perfettamente consapevoli che su questo si debba lavorare".

Mattia Pastorino

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