Cari Lettori, sono appena arrivato da Bologna dove ho partecipato al congresso della S.I.E. (Società Italiana di Endodonzia), di cui sono socio da molti anni.
Il tema di quest’anno era “smart endo, certezze vs. innovazioni”. Come ogni anno abbiamo avuto modo di confrontarci parlando di molte novità scientifiche e tecnologiche che riguardano il nostro lavoro… comincerei col raccontarvi quella di cui accenno nel titolo di questo articolo e cioè la “rivitalizzazione dei denti”.
Si tratta di una procedura che si può attuare soltanto su denti immaturi, cioè che non hanno ancora completato lo sviluppo della radice, come gli incisivi di un bambino di 8-9 anni.
Se, a causa di un trauma o di carie, la polpa di un dente immaturo perde la vitalità, vengono a mancare le cellule che “costruiscono la radice del dente dall’interno”. In questa fase le pareti della radice del dente sono ancora molto sottili e fragili e le possibilità di curarlo efficacemente e farlo durare nel tempo sono poche.
Per questo motivo è stata messa a punto una tecnica per cui prima si disinfetta l’interno del dente con una speciale soluzione antibiotica e, dopo alcuni giorni, si rimuove l’antibiotico e si provoca un sanguinamento interno. Attraverso il coagulo si ricostituiscono progressivamente dei tessuti vitali dentro al dente. Questi tessuti consentono una ripresa dello sviluppo della radice, la quale si allunga e si irrobustisce.
In questo modo il dente può essere mantenuto efficacemente in funzione… e un dente naturale, anche se “rivitalizzato”, è sempre meglio di un impianto…
Cosa dite, non sembra fantascienza? Invece e tutto vero… e, nel prossimo articolo, vi racconterò di altre novità, tenete d’occhio Savona News!
Se avete dubbi o domande sul vostro sorriso, continuate a scrivermi a dottore@attiliovenerucci.it , risponderò privatamente e, se l’argomento sarà di interesse generale, potrà essere il tema di un prossimo Salvadente
Dr. Attilio Venerucci
Prof. A contratto c/o
Master in Laser Dentistry
Università degli Studi di Genova
