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| 25 ottobre 2009, 09:58

Albenga: Facollo, la passione dell'olio nata fin da rag

Albenga: Facollo, la passione dell'olio nata fin da rag

E' nato con la passione dell'agricoltore nel sangue e quando ha raggiunto il quattordicesimo compleanno, anziché di comprarsi il motorino come i compagni di scuola, ha deciso di acquistare un uliveto e di trasformare una passione in un'attività vera e propria. Così, inizia l'avventura imprenditoriale agricola di Marco Facollo che oggi a soli 32 anni produce il 'vero olio extravergine di oliva ligure'.

 

"Avevo saputo che mia zia vendeva un uliveto di seimila metri a San Fedele – racconta Facollo -. Era un terreno praticamente in abbandono e siccome mi spiaceva vederlo trascurato ho deciso comprarlo, investendo i soldi che erano stati messi da parte per acquistare il motorino, coltivando pian piano la mia passione di agricoltore".

 

Ma la passione dell'agricoltore Facollo l'aveva già tanto che aveva deciso di seguire, come tradizione, le orme del padre e fare il floricoltore. Ma più si dedicava a quelle terre e più era grande la voglia di dedicarsi anche all'olivicoltura oltre a produrre calle e ortensie nell'azienda di famiglia.

 

"Inizialmente, quel terreno non rese molto – continua Facollo –. Solo per renderlo accessibile, pulirlo e ripiantare le piante ci vollero anni". Poi iniziai a passarci qualche ora libera e con la mia famiglia iniziammo a fare l'olio necessario per soddisfare il nostro fabbisogno annuale. Le piante da un anno all'altro acquisivano sempre maggior vigore e di conseguenza aumentava anche la produzione così con la mia famiglia decidemmo di acquistare altri spezzamenti di terreno e di avviare un'impresa olivicola, che può contare su due ettari di terreno in grado di produrre circa dieci quintali di olio".

 

Un olio qualitativamente sopraffino che raramente si trova sulle tavole e che Facollo vuole tutelare.

Così ha deciso di imbottigliarlo con tappi antisofisticazione per dissuadere qualche ristoratore furbacchione di utilizzare le bottiglie vuote come contenitore di un olio di qualità minore, facendolo "passare" per suo.

 

"Posso rinunciare sulla quantità ma non sulla qualità del prodotto – dichiara Facollo –. Noi siamo tra quei produttori le cui giare a un certo punto della stagione si vuotano. Per noi fare qualità è quasi un obbligo, ma difficilmente siamo competitivi sul prezzo. Se uno compra il nostro olio in negozio o lo consuma al ristorante deve avere la garanzia che nella bottiglia ci sia proprio quell'olio. Il tappo che utilizzo per le mie bottiglie, se viene manomesso si rompe. In questo modo, noi evitiamo di perdere la faccia ed il cliente ha la certezza di consumare l'olio proveniente dai nostri oliveti, garantendosi la qualità che ha effettivamente pagato". Un olio per buongustai, insomma.

a.p.

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