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Attualità | 29 maggio 2012, 17:04

Carceri, a Genova l'Annuale regionale dell’Amministrazione Penitenziaria. Sappe: "Cosa c'è da festeggiare?"

Situazione penitenziaria incandescente per sovraffollamento e risse

Carceri, a Genova l'Annuale regionale dell’Amministrazione Penitenziaria. Sappe: "Cosa c'è da festeggiare?"

“Sovraffollamento delle carceri liguri alle stelle, con oltre 1870 detenuti presenti rispetto ai poco più di mille posti letto regolamentari, dato in netta controtendenza con quello nazionale che vede, seppur di poco, diminuire i ristretti in carcere; 7.000mila poliziotti in meno negli Istituti e di questi quasi 400 che mancano ai Reparti di Polizia Penitenziaria della Liguria, con il Governo che pensa addirittura di mandarne a casa 4mila; mezzi che trasportano agenti e detenuti che cadono a pezzi; il 55% dei detenuti stranieri, il 25% tossicodipendenti e solo il 19% che lavora. Tutti gli altri stanno in cella venti ore al giorno, alimentando tensione e rabbia. Risse, aggressioni, tentati suicidi e “tante, tante parole al vento” dai vertici dell’Amministrazione penitenziaria e dal mondo della politica. Cosa c’è festeggiare? Basta ipocrisia!”

Lo afferma Roberto Martinelli, Segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE – il primo e più rappresentativo della Categoria – nel giorno della celebrazione dell’Annuale regionale dell’Amministrazione Penitenziaria a Genova.

 “L’Amministrazione Penitenziaria sembra vivere in una realtà virtuale e non si rende evidentemente conto della drammaticità del momento, che costringe le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria a condizioni di lavoro sempre più difficili: la situazione penitenziaria è sempre più incandescente” sottolinea. “Lo confermano drammaticamente i gravi episodi che accadono sistematicamente nelle carceri italiane e liguri; lo evidenziano soprattutto i continui tentativi di evasione e le evasioni vere e proprie, le aggressioni e le risse. Le istituzioni e il mondo della politica non possono più restare inermi e devono agire concretamente. C’è bisogno di una nuova politica dell’esecuzione della pena, che ripensi il sistema sanzionatorio. C’è bisogno di più attenzione verso la Polizia Penitenziaria, specie in materia di formazione e aggiornamento professionale e di benessere del Personale, perchè questo è un lavoro con alto indice di stress. Per questo ci siamo appellati in più occasioni al Capo dello Stato, sempre sensibile alle criticità delle carceri.”

Martinelli sottolinea infine che “nelle 205 carceri italiane, il 31 gennaio scorso avevamo 66.973 persone che sono calate, quattro mesi dopo, di poche centinaia, arrivando a 66.310. Il dato reale, dal quale partire per ripensare il sistema, è che ci sono in carcere 21mila persone detenute oltre la capienza regolamentare delle strutture, che più del 40% dei presenti – quasi 27mila! - sono in attesa di un giudizio definitivo. In Liguria, poi, nel solo 2011 abbiamo registrato 317 atti di autolesionismo, 33 tentati suicidi sventati dai Baschi Azzurri, 2 suicidi e 3 decessi per cause naturali, 27 ferimenti, 46 colluttazioni e numerose manifestazioni di protesta che hanno coinvolto complessivamente in regione 3.178 detenuti: da tutti questi eventi critici emergono le criticità quotidiane con cui devono confrontarsi i poliziotti penitenziari. E come si fa, allora, a parlare di Festa?”.

 

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