Il Castello Borelli a Borghetto sarà venduto ai Russi come albergo a 5 stelle

Prosegue il progetto di riqualificazione e recupero di Castello Borelli a Borghetto Santo Spirito che diventerà presto un albergo a 5 stelle.

In questi giorni sta andando avanti la pratica che, tra certificati, accertamenti ed autorizzazioni sembra, ormai, essere arrivata ad un punto decisivo.

Il progetto è stato portato avanti proprio nell’ottica di salvaguardare in particolare la grandissima rilevanza storico-culturale dell’area sottoposta, per altro, ai vincoli stabiliti dalla sopraintendenza ai beni culturali e del paesaggio creando all’interno delle mura dell’antico maniero un resort a 5 stelle con spa, centro benessere, ristorante, un grande parco, un giardino botanico e circa 25-26 stanze (invece che 35come prevedeva il progetto originario) tra camere normali e suite.

L’inizio dei lavori sull’area è previsto tra qualche mese e verrà gestito dalla società italiana che si occupa del Castello Borelli. Una volta terminati i lavori il castello verrà venduto ad una società russa già leader nel settore alberghiero internazionale.

“E’ nata da subito una grande sinergia tra la società russa e noi. Hanno capito la rilevanza dell’area ed hanno aderito al nostro progetto che ha come obiettivo quello di trasformare l’area in un fiore all’occhiello per il turismo della zona, ma in generale della Liguria. Questa sinergia è molto importante anche in vista di una collaborazione che continuerà negli anni, infatti, naturalmente, l’opera necessiterà di manutenzione e continueremo ad occuparcene.- così ci spiega e racconta Vincenzo Ricotta da sempre promotore del progetto in questione che aggiunge ancora - Sarà un’opera che attirerà una clientela importante ed internazionale a Borghetto. Dopo tanto lavorare adesso siamo finalmente giunti alla svolta che aspettavamo e prevediamo di poter terminare i lavori nel giro poi di circa 1 anno, 1 anno e mezzo. Oltre al parco che ricomprende l’area del monte Piccaro, e alla struttura alberghiera che avrà tutte le caratteristiche necessarie per ottenere le 5 stelle, già ricevute, per altro, nella pre-qualificazione sulle basi del progetto presentato ,lavoreremo anche a migliorare l’accesso alla struttura dall’Aurelia e la strada del parco. La struttura inoltre si affaccia su un tratto di falesia a picco sul mare offrendo non solo una vista mozzafiato, ma anche, la possibilità di raggiungere la spiaggia in maniera agevole. Anticamente il Castello Borelli possedeva già degli accessi diretti al mare e nel corso dei lavori valuteremo la possibilità di ripristinarli se arriveranno le opportuni concessioni, altrimenti per i futuri turisti sarà predisposto un servizio navetta che li condurrà sul litorale. Infine stiamo predisponendo anche un’area di parcheggio raso  che sorgerà in un invaso coperto e non visibile dalla strada in modo da lasciare il panorama inalterato”.

Il progetto, non finisce qui, infatti, sempre all’interno delle mura dell’antico maniero, sorgerà una zona residenziale dove, al posto della ex colonia che non essendo sottoposta a vincoli verrà rasa al suolo, sorgeranno 55 appartamenti che verranno messi sul libero mercato e che potranno essere venduti anche a fini turistici e come seconde case. Precisa Ricotta “per il progetto residenziale saranno necessarie tempistiche leggermente diverse, almeno un paio di anni ma anche questo progetto sta andando avanti ed è strettamente legato al primo”.

Ed allora ecco arrivare l’intervento dei Russi che acquistano un’altra delle meraviglie italiane per rivalutarla, preservarla, trasformarla magari in opportunità di guadagno, per loro prima di tutto, ma, magari, anche per tutti coloro che necessariamente graviteranno intorno al mondo dell’albergo a 5 stelle, il personale della struttura in primis, ma anche i commercianti della zona che beneficeranno dell’arrivo del turismo di elitte.  La zona verrà promossa a livello internazionale grazie ai mezzi a disposizione degli acquirenti e il bacino di utenza sarà ampio, ciò a dimostrare che se le risorse paesaggistiche e culturali in Italia non mancano, a volte mancano le risorse o forse la volontà di sfruttarle al meglio.