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Finalese | 14 settembre 2017, 17:30

Cippo per Giuseppina Ghersi: l'associazione "Fischia il Vento" replica a Nicolick

Contesta l'associazione: "Un pretesto per fare negazionismo e commemorare la repubblica di Salò. Chiediamo giustizia"

Cippo per Giuseppina Ghersi: l'associazione "Fischia il Vento" replica a Nicolick

Anche l'associazione culturale "Fischia il Vento" entra nel merito della decisione nolese di ricordare Giuseppina Ghersi. Dichiarano i portavoce dell'associazione: "Leggiamo che il Sindaco di Noli intende dedicare un cippo a Giuseppina Ghersi, la ragazzina morta nel 45 per mano di Partigiani. Dice di farlo per ricordare che i bimbi non hanno colpe. Giusto. Non entriamo nel merito dell’episodio storico: l’opinione generale è che questa ragazzina fosse, come i genitori, spia di fascisti e nazisti e abbia mandato a morire con la sua delazione diversi combattenti per la libertà. Purtroppo in guerra anche i ragazzini oltre che vittime a volte diventano carnefici.

Come facciamo abitualmente cercheremo di approfondire in modo serio i fatti senza appropriarcene per sostenere una tesi. E il punto è questo, perché il sindaco di Noli non propone i fatti in modo neutrale, ma oggettivamente provocatorio e divisivo. La prova consiste nell’avere affidato a Roberto Nicolick , noto esponente della destra filo fascista, la redazione del testo da scrivere sul cippo. Il signor Nicolick è un manipolatore della verità storica: la sua fake news più riuscita è la manifestazione che ripete da anni, insieme ai suoi camerati, sul Monte Manfrei. Senza alcuna prova storicamente rilevante ha propagato l’invenzione di un “eccidio” di 200 camice nere effettuato ad opera di Partigiani in quel luogo: non sono mai stati rinvenuti i corpi delle supposte 200 vittime (che non erano educande, ma giovanotti ben addestrati all’uso delle armi e che sarebbero stati uccisi da poche decine di partigiani senza tentare di difendersi); l’eccidio esiste solo nella narrazione postuma fatta dalla rivista dei nostalgici della r.s.i. (San Marco) che è la “fonte storica” del signor Nicolick; il tenente Giorgio Giorgi, Comandante di una compagna di san marco composta da 200 unità, dichiarò pubblicamente che i suoi uomini si arresero e vennero regolarmente incarcerati. In compenso ogni anno sul quel monte si celebra la repubblica sociale italiana (fatto che costituisce reato…) ed è apposta una targa che recita “Manfrei terra di Rsi consacrata dal sangue dei suoi caduti. Per questi fatti chiederemo alle Autorità Competenti di agire, di #farelegalità applicando la forza tranquilla delle leggi repubblicane.

Ecco come agisce il signor Nicolick, l’estensore scelto dal Sindaco di Noli per una operazione che popone come umanitaria ma che si presenta, realisticamente, come una sorta di Manfrei/bis. Per questo lo invitiamo a riflettere sulla opportunità di erigere questo cippo. Cinicamente il sangue di Giuseppina Ghersi viene di fatto usato per far passare tesi negazioniste ed esaltare la repubblica sociale italiana. La pacificazione di cui tanto si parla la fece Togliatti con l’amnistia del 1946. E non bisogna dimenticare che ci fu chi versò sangue per restituire libertà e chi lo versò per levarla: il sangue versato è uguale davanti a Dio, non davanti agli uomini".

c.s.

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