Banche, Beppe Ghisolfi a Genova: "Educazione finanziaria e semplicità sono gli antidoti alla sfiducia"

Educazione all'economia anzitutto, perché è dall'alfabetizzazione, dalla presa di coscienza delle regole di risparmio e investimento, che si costruisce una finanza trasparente ed efficace. Questo il punto chiave del pensiero di Beppe Ghisolfi, che a Palazzo San Giorgio ha presentato il suo ultimo libro "Banchieri" (edizioni Aragno), insieme a Felix Lammardo, giornalista del gruppo More News che ha appena avviato "La Voce di Genova", nuova testata del nostro network di informazione locale capillarmente presente in Liguria, Piemonte, Valle d'Aosta, Montecarlo e Costa Azzurra.

Consigliere nell'esecutivo dell'ABI (Associazione Bancaria Italiana), presidente della Cassa di Risparmio di Cuneo e vice-presidente dell’ACRI (Associazione di Fondazioni e Casse di risparmio Spa), Ghisolfi ha aggiunto ai suoi impegni poliedrici anche l'attività di divulgatore, dalla tv alla carta stampata alla saggistica. E con successo. Cinquanta mila copie vendute e decine di traduzioni per il suo precedente "Manuale di educazione finanziaria", mentre l'attuale "Banchieri" dopo un mese e mezzo dall'uscita è già tra i bestseller della piattaforma Ibs. 

Nel suo nuovo volume, Ghisolfi ha raccolto le biografie autorizzate di 35 tra i banchieri ed esperti di finanza principali in Italia (da Ennio Doris a Letizia Moratti, da Luigi Abete a Gian Maria Gros Pietro, da Antonio Patuelli a Giovanni Bazoli). Uno sguardo da vicino sul gotha del sistema bancario italiano, in oltre 500 pagine. Una visione da insider, che Ghisolfi consegna al lettore con precisione e semplicità di comunicazione.

Durante l'incontro, Ghisolfi ha insistito molto sul tema dell'educazione e della trasmissione della conoscenza, in termini pratici e accessibili, dei meccanismi bancari. Ma ha affrontato anche l'argomento del recupero del rapporto fiduciario tra i risparmiatori e le banche.

"Lo dico sempre nel Comitato Esecutivo dell'ABI: recuperare il calo di fiducia nelle persone è sempre difficile, perché bastano pochi casi; quei pochi casi criminalizzano, nell'immaginario collettivo, tutto il sistema - ha osservato Ghisolfi - Il primo punto è comportarsi bene, in modo etico e cristallino. Se si segue un codice comportamentale trasparente alla lunga si recupera la fiducia. L'altro aspetto è quello della burocrazia, un problema che attanaglia tutto, ma specialmente le banche. Quando per la prima volta ho visto i moduli MiFID, quelli per la vendita dei prodotti finanziaria, la prima cosa che ho detto è: 'non si capiscono'. Se un presidente di banca, professore, giornalista, revisore contabile come me non è in grado di capirli, significa che è stata creata una modulistica intricata e inaccessibile. Invece, c'è bisogno di grande semplicità". 

"Poi - prosegue Ghisolfi - c'è da considerare un fatto mediatico: le 513 banche che hanno lavorato bene non fanno notizia, invece quelle 5 che hanno fatto grossi pasticci fanno notizia e danneggiano ovviamente tutto il comparto bancario. Il risultato è il populismo, strali e critiche anche senza approfondimento, talk show impostati sulla rabbia, un antagonismo che nasce dalle delusioni e anche, troppo spesso, dalle strumentalizzazioni. Ecco perché è importante riagganciare la dimensione umana dell'economia, a partire dal sistema bancario".   

Presente in sala anche l'assessore regionale Ilaria Cavo, che ha accolto l'invito a confrontarsi su progetti che possano coinvolgere i giovani in percorsi educativi sull'economia e sulla consapevolezza finanziaria. L'assessore, a sua volta, ha invitato il professor Ghisolfi al prossimo Salone Orientamenti di Genova.