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Attualità | 06 marzo 2019, 14:50

Loano: 31 pini abbattuti in via dei Gazzi. La protesta dei cittadini

Gervasi (LoaNoi): "Questa non è manutenzione, è una misura drastica per chiudere la stalla quando i buoi sono scappati". Siccardi (PD/Da sempre per Loano): "Altre situazioni gravi, ad esempio il piano del suolo"

Loano: 31 pini abbattuti in via dei Gazzi. La protesta dei cittadini

A nulla è valsa la manifestazione di protesta, un vero e proprio “sit-in” con intento pacifico, messa in atto da un gruppo di cittadini loanesi: ieri, infatti, il Comune di Loano ha dato il via al taglio di 31 pini in via dei Gazzi, sia filari sia della pineta attigua al parcheggio.

Il gruppo dei Cittadini Attivi Loanesi attraverso le pagine social dedicate alla realtà cittadina ha creato una vera e propria “rete”, mettendo in contatto le persone animate dal malumore. Commentano i manifestanti: “Da parte del Comune sono stati velocissimi: nonostante la nostra mobilitazione già prima di mezzogiorno di questa mattina questa consistente parte di patrimonio arboreo, preziosa per mantenere tutto l’anno quel microclima mite e quell’aria salubre tipici di Loano, era stata decimata. Chi ha dato i permessi? In base a quale motivo?”

Commenta Paolo Gervasi, consigliere capogruppo della lista LoaNoi: “Già nello scorso consiglio comunale il dibattito è stato particolar modo animato per quanto riguarda molte decisioni dell’amministrazione, che noi non condividiamo e non abbiamo mai condiviso, sul decoro cittadino.

Stiamo facendo un accesso agli atti per capire il criterio alla base di questa decisione: quando si fanno queste scelte così invasive e drastiche, per quanto ne sappiamo potrebbero essere anche mosse da consigli tecnici da parte di specialisti più approfonditi rispetto alle competenze dei pubblici amministratori, siano essi di maggioranza o minoranza. Ma da lì a distruggere un’intera pineta… È una scelta che non si fa a cuor leggero”.

Prosegue Gervasi: “Loro la chiamano manutenzione del territorio, noi lo chiamiamo chiudere la stalla quando i buoi ormai sono scappati. Queste piante andavano controllate e curate prima, non abbattute adesso con il solo scopo di fronteggiare gravi rischi per l’incolumità dei cittadini legata a piante malate e pericolose. Si tratta, ancora una volta, dello stesso modus operandi al quale abbiamo assistito con i lavori sulla passeggiata, rifatta quando era a rischio crolli. Atteggiamenti che dimostrano la non lungimiranza e la mancanza di programmazione di questa maggioranza.

L’idea è quella di ripiantumare, ma ci vorranno decenni per tornare agli antichi splendori. Chissà quanti nostri ‘vecchi’ non rivedranno un’area verde in quel punto di Loano.

L’amministrazione dovrà renderne conto all’elettorato. Ma al tempo stesso sono anche un po’ critico nei confronti dei miei concittadini. La nostra lista civica è felice di vedere che adesso qualcuno si mobilita, però ritengo che ciò vada fatto nelle sedi opportune e al momento opportuno. In consiglio siamo delegati a difendere praticamente sempre da soli o quasi ciò che i cittadini ci chiedono. È inutile correre in via dei Gazzi quando ormai è troppo tardi; se invece ci fosse stata una presenza massiccia della cittadinanza in consiglio comunale la questione sarebbe stata ben diversa, sarebbe stato il modo corretto per far sentire una pressione là dove le decisioni vengono prese”.

Alle parole di Gervasi fa eco Gianni Siccardi (PD/Da sempre per Loano): “Non ho tutti gli elementi per commentare questa scelta. Se sono stati abbattuti probabilmente ci saranno state delle questioni di malattia delle piante stesse: ogni volta che c’è vento qualcuno rimane ferito sotto i colpi dei pini. Non voglio certo pensare che la maggioranza voglia fare un’opera di desertificazione. E anche i continui rifacimenti dell’asfalto hanno portato a un taglio delle radici e quindi a un indebolimento della pianta stessa. Ritengo comunque che ci siano situazioni ben più gravi al momento a Loano: penso al nuovo piano del suolo, ulteriormente penalizzante per attività che pagano tasse esorbitanti pur avendo negozi piccoli e l’esigenza di esporre molti articoli sulla strada. Anche in questo caso non si possono annunciare le decisioni dalla sera alla mattina, senza dare il tempo ai commercianti di riorganizzarsi diversamente”.

 

Alberto Sgarlato

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