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| 27 aprile 2019, 11:00

Finale Ligure: la candidata sindaco Tiziana Cileto incontra gli elettori più giovani

Un confronto con i candidati anagraficamente più giovani della lista Per Finale per affrontare le tematiche care alla "verde età"

Finale Ligure: la candidata sindaco Tiziana Cileto incontra gli elettori più giovani

Un’iniziativa un po’ particolare, quella messa in atto da Tiziana Cileto e dalla lista Per Finale nel tardo pomeriggio del 26 aprile.

La candidata alla carica di sindaco ha scelto infatti di incontrare nel Café Baquito i più giovani elettori del paese, quelli che sono alle loro prime esperienze con la cabina elettorale. E per farlo ha portato con sé quelli che chiama affettuosamente “i miei ragazzi”, cioè i candidati di più giovane età, in modo che con l’elettorato parlassero “la stessa lingua”.

Introduce il dibattito Tiziana Cileto che spiega: “La lista Per Finale crede fermamente nei giovani come esempio di visione proiettata nel futuro. Una buona amministrazione, infatti, non può certo sperare, né pretendere, né promettere di realizzare opere incredibili nel quinquennio che ha a disposizione, ma deve avere una ‘visione’ proiettata in avanti, su scala almeno decennale, per progettare la città di domani”.

Racconta ancora Cileto: “Quando ero ragazza vivevo in una città che contava più o meno undici tra discoteche e locali da ballo, una mezza dozzina di cinema tra quelli al chiuso e quelli estivi all’aperto, musica dal vivo nei dehors di tutti i luoghi di aggregazione del lungomare. Oggi per i giovani vedo una città fatta di divieti, alcuni dei quali quasi ridicoli e paradossali per come sono espressi, come i cartelli nelle piazze che dichiarano ‘consentiti per il gioco della palla solo passaggi rasoterra e con palloni leggeri’, o come la multa a quel ragazzo sul monopattino per ‘uso improprio di veicolo a propulsione umana’. Io sono dell’idea che con i giovani bisogna dialogare, confrontarsi, offrire stimoli, non vietare”.

La parola passa poi ai giovanissimi candidati di “Per Finale”, che espongono i loro progetti.

Alessandro Negro: “Il turismo dei giovani, ma di tutte le età, è una risorsa importante. Finale negli anni passati era bellissima, oggi il turista che appena uscito dall’autostrada A10 vede una rotatoria ancora semiprovvisoria da tempo immemorabile, poi scende fino al mare e incontra i ruderi Piaggio non ha una bella impressione. Ritengo fondamentale (pur ricordando che le ex aree Piaggio sono di privati, con i quali bisognerà attuare una negoziazione) lavorare sul decoro cittadino”.

Matteo Bolla: “Sono uno sportivo di professione. Penso che nell’ottica di quella visione sulla lunga distanza di cui parla Tiziana sia indispensabile iniziare a progettare delle piste ciclabili che colleghino tra loro i vari rioni e magari anche la vicina Borgio Verezzi. Oggi a Finale Ligure una vera pista dedicata a biciclette, monopattini, rollerblades e simili non esiste in alcun punto della città. Abbiamo poi ottime strutture sportive, come il palazzetto, che però necessitano di aggiornamento. La filosofia della nostra squadra è sempre, dove si può, quella di investire nel recupero e nella manutenzione dell’esistente”.

Giacomo Massirio: “Di certo vorremmo tutti vedere aree come le ex Piaggio e le Cave Ghigliazza trasformate in giardini, piscine, parchi, ma sono zone private. In tal senso il dialogo e il confronto con gli investitori per trovare la soluzione più saggia e meno impattante per il territorio e la cittadinanza saranno fondamentali. Ho molteplici esperienze di lavoro all’estero, dalla Russia all’Australia, porterò la mia testimonianza per metterla al servizio della comunità anche dal punto di vista della gestione urbanistica e territoriale”.

Andrea Totino: “Lavoro come psicologo nell’ospedale di Santa Corona. Per me sarà importante il sociale, con particolare attenzione al potenziamento dello sportello antiviolenza e con l’attivazione di uno sportello scolastico che prenda in esame tutte le difficoltà dei giovani, dal bullismo, al diffondersi dell’alcool o di altre dipendenze, comprese quelle tecnologiche, fino ai disagi nell’apprendimento”.

Gabriele Murrighile: “Vorrei concludere ricordando che siamo civici e, soprattutto, siamo noi: siamo le persone che vedete qui in mezzo a voi questa sera, non abbiamo simboli politici che ci sostengono, siamo un gruppo civico cresciuto tra la gente e vogliamo continuare a stare tra di voi, ad ascoltare, a dialogare con le persone”.

CPE

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