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Eventi | 12 febbraio 2011, 13:32

Albenga: a Genova con l'Auser alla mostra “Mediterraneo da Courbet a Monet a Matisse”

Auser organizza per il 10 marzo una gita culturale, rivolta agli anziani ed ai pensionati, per visitare la grande mostra a palazzo Ducale

Albenga: a Genova con l'Auser alla mostra “Mediterraneo da Courbet a Monet a Matisse”

L’Associazione Auser organizza per il 10 marzo una gita culturale, rivolta agli anziani ed ai pensionati, per visitare la grande mostra a palazzo Ducale: “Mediterraneo da Courbet a Monet a Matisse”. Le adesioni possono essere raccolte, fino a mercoledì 16 febbraio, telefonando al numero 3281019218 (signor Penna) per il comprensorio di Albenga, oppure ai numeri 3382343982, o 800995988, per coloro che risiedono in altri luoghi. L’iniziativa è sostenuta dalla Fondazione Carige, progetto “Insieme per…”. “Si tratta – dicono all’Auser di Savona- di una delle iniziative attivate nell’ambito del Progetto Anziani 2011, realizzato in collaborazione con le Reti Distrettuali della Provincia di Savona e la collaborazione tecnica di Auser”.

Giovedì 10 marzo, col pullman, i partecipanti, in mattinata, arriveranno a Genova, pranzeranno e nel pomeriggio, ci sarà la visita alla mostra. Gli orari delle partenze ed i luoghi di ritrovo saranno comunicati successivamente in relazione alle adesioni avute. La quota di partecipazione è di 15 euro per il trasporto, l’ingresso alla mostra e la visita guidata. La grande mostra di Palazzo Ducale che presenta un centinaio di pezzi di grande pregio, provenienti da musei e collezioni di tutto il mondo, offre un itinerario magico dentro il colore. La costa del Mediterraneo francese si impose con notevole ritardo nella percezione che i pittori avevano del paesaggio in quell’inizio di XIX secolo, proprio nel momento in cui Pierre-Henri de Valenciennes pubblicava il suo celebre trattato sulla rappresentazione della natura. Perdurava allora l’idea che la nozione del Mediterraneo fosse stretta al senso dell’antichità ed alla romanità. Per cui il riferimento alla coste italiane, quali luoghi deputati di questo riandare all’antico, dominava la pittura. Un contributo fondamentale a un primo cambiamento, dopo i quadri settecenteschi di Vernet e Robert da cui la mostra prende le mosse, venne da Camille Corot, che dopo un breve transito in Provenza nel 1834, ritornò due anni più tardi assieme all’amico pittore Prosper Marilhat, così da dipingere alcune vedute della zona di Avignone assai significative. A questo tempo del realismo si possono certamente ascrivere anche le opere di Félix Ziem e di Émile Loubon, con i loro quadri realizzati attorno a Marsiglia, Antibes e Nizza. Così come quelli di Paul Guigou e Adolphe Monticelli, ed ai paesaggi meravigliosi di Gustave Courbet specialmente dipinti dal piccolo villaggio di pescatori di Palavas, nella zona di Montpellier. A questo primo tempo della mostra ne succede un secondo, quello in cui alcuni grandi dell’impressionismo danno conto, in molti quadri sublimi, delle loro visite, o lunghi soggiorni, in Provenza e lungo la costa del Mediterraneo.

Da Cézanne a Monet, da Renoir a Boudin a Van Gogh. Particolare rilievo hanno i due soggiorni di Monet  (presente in mostra con una decina di opere) nel 1884 a Bordighera e nel 1888 tra Antibes e Menton, quando il mare è come un tappeto di pietre preziose. E poi i due anni provenzali di Van Gogh. Anni cui seguono immediatamente quelli del post impressionismo, che hanno soprattutto in Signac tra Saint-Tropez e Antibes la loro punta di diamante. Ma altri grande autori subirono il fascino della luce tersa del Mediterraneo: anche Van Rijsselberghe, Cross, Valtat, Guillaumin, Manguin, Camoin solo per citarne alcuni. E dentro una luce precipuamente francese stanno anche quei quadri che Edvard Munch dipinse a Nizza, nel corso di un periodo di convalescenza, tra 1891 e 1892. La sezione dedicata alla pittura dei Fauves è molto significativa, con quadri di autori di livello assoluto quali Matisse, Derain, Marquet, Braque, Friesz, Dufy. In conclusione le opere ispirate dalla Provenza a Felix Vallotton, Chaïme Soutine e Pierre Bonnard, il pittore che più di ogni altro ha saputo consegnare la strabiliante lezione di Monet al secolo nuovo.                                                                

claudio almanzi

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