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Curiosità | 11 giugno 2013, 11:32

Albenga,anche Dea sul muretto dei Fieui di Caruggi

L'animale era rimasto 4 giorni intrappolata nella tana di un tasso

Il segugio Dea col suo proprietario Corrado Parodi e con Marco Anelli di CGTV Channel davanti al muretto di “E ghe mettu a firma!”.

Il segugio Dea col suo proprietario Corrado Parodi e con Marco Anelli di CGTV Channel davanti al muretto di “E ghe mettu a firma!”.

Eccezionale evento ad Albenga in vico del Collegio sul celebre muretto dei Fieui di caruggi “E ghe mettu a firma!”.  Dea, il segugio di proprietà dell’albenganese Corrado Parodi, ha messo la sua firma, o meglio la sua impronta, su una mattonella in terracotta realizzata dalla ceramista Lucia Arcella, ideatrice del simpatico muretto ricco di autografi famosi che attira ogni anno visitatori da ogni parte del mondo.

Dea è salita agli onori delle cronache per essere rimasta intrappolata per ben quattro giorni nella tana di un tasso sulle alture di Campochiesa. Sono intervenuti in suo soccorso la Protezione animale, i Vigili del Fuoco, le Forze dell’Ordine, speleologi e ditte private, tutti impegnati in una corsa contro il tempo per salvare la vita alla sfortunata cagnolina. Infine, grazie a diverse micro cariche esplosive, è stata fatta saltare la roccia che la teneva prigioniera e Dea ha potuto correre tra le braccia del suo padrone. Da allora il segugio è diventato una star, con premi e partecipazioni televisive sulle reti nazionali. Ed ora l’impronta sul muretto dei Fieui di caruggi, tra gli autografi di Umberto Eco e Paolo Villaggio, di Roberto Vecchioni e Pupi Avati. La cerimonia è avvenuta  alla presenza di Marco Anelli, l’effervescente conduttore di CGTV CHANNEL un canale interamente dedicato ai piccoli- grandi amici dell’uomo: cani e gatti.

I fieui commentano con un po’ di ironia : “E’ il primo non umano a lasciare la sua firma sulle nostre mattonelle a testimonianza della riconoscenza che tutti dobbiamo agli animali, spesso più veri di noi. Tra tanti cani che pensano di essere famosi un cane che lo è diventato davvero.”

c.s.

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