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Eventi | 10 settembre 2013, 13:02

Finale Ligure: prosegue la rassegna letteraria "Un libro per l'estate"

Giovedi 12 alle ore 21.15 in piazzale Burgaggi a Finale Ligure l'autore Giacinto Buscaglia presenta "L'amore in fondo". Venerdi 13 invece lo scrittore Marco Dotti presenta il libro "Slot city"

immagine di repertorio

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Giovedì 12 settembre Giacinto Buscaglia presenta "L'amore in fondo".

"Amore, passione, il fuoco che sta in fondo alle nostre vite e le esalta, le umilia, da loro un senso, le svuota, le smarrisce e le riscatta, un fuoco che non si può spegnere mai. Sedici storie tra milioni, uniche, irripetibili come ciascuno di noi in questo mondo sterminato, piccolo e immenso, tragico e meraviglioso, storie raccontate dalla profondità dell'anima, dove non c'è giudizio, ma solo commozione".

 

Venerdì 13 settembre Marco Dotti presenta il libro "Slot City".

Il racconto di Marco Dotti inizia con la descrizione della storia di Consonno, antico borgo brianzolo, trasformato nel 1965 in una “Las Vegas” italiana per volere del conte Mario Bagno che su splendide colline fece costruire un santuario dell’azzardo: sale da gioco, hotel, una sfinge egizia, pagode, capannoni, torri, una porta medioevale, un centro commerciale. Dopo dieci anni una frana distrusse questo tempio del gioco e oggi Consonno non è più una città slot, ma una città fantasma “un luogo senza presente, senza futuro e senza passato”. Negli otto capitoli l’autore riporta le dinamiche di un universo vastissimo che coinvolge tutti: uomini e donne, adolescenti e anziani diventano come le palline di un flipper che inevitabilmente rischia di andare in tilt perché è come se fossero risucchiati da un sistema fuorviante e ibrido.
Luci, suoni, effetti sonori ipnotizzano il giocatore che diventa succube di un gioco che non ha più la sua funzione ludica, ma mira ad annientare l’essere umano che in ogni partita investe le proprie speranze. Le amarezze e le frustrazioni del ludopatico ossia colui che scommette, si tramutano in un momento di gloria, una forma illusoria di rivincita di un esistenza fatta di umiliazioni; giocare d’azzardo altro non è che uno sfogo per far emergere la tensione quotidiana, l’attività è intesa come una speranza di redenzione. “Il giocatore si abbandona ai poteri che gli sfuggono, immagina di essere un altro e inventa un universo fittizio” scrive Dotti che descrive un mondo sovraeccitato dove il gioco domina creando uno sradicamento affettivo generato da una dipendenza senza correlativa sostanza.
La peculiarità di questo eccezionale saggio-reportage sta non solo nella struttura narrativa del testo, nell’impeccabile stile giornalistico e nella straordinaria forma letteraria, ma anche nella valutazione degli aspetti filosofici, antropologici, storici, geografici, economici, legislativi, psicologici e persino magico-tellurici del gioco d’azzardo. “Quanta più crisi c’è, più si gioca” riporta Marco Dotti su “Slot City” dove critica aspramente la Game economy che “estrae e non produce valore, non crea ricchezza ma la trasferisce, lavora per legalizzare il sommerso”.

c.s.

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