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Eventi | 17 maggio 2014, 15:00

Finale Ligure, Ugo Nespolo alla Festa dell'Inquietudine: "Fuggo dalla bellezza"

"Il contributo che voglio dare è considerare la fuga come un gesto intellettuale, coordinato con l’ideologia dell’arte, staremo a vedere se sarò capito e se piacerà"

Finale Ligure, Ugo Nespolo alla Festa dell'Inquietudine: "Fuggo dalla bellezza"

 

Ieri pomeriggio a Finale Ligure è stata inaugurata la settima edizione della Festa dell’Inquietudine avente come tema principale la fuga.

Ospite d’eccezione il pittore e scultore italiano Ugo Nespolo. Diplomatasi all’Accademia Albertina delle Bella Arti, esordisce nel panorama artistico italiano negli anni sessanta con contaminazioni della Pop Art e con una stretta militanza con concettuali e poveristi.

La sua produzione si caratterizza presto per un forte accento trasgressivo, ironico e quell'apparente senso del divertimento, doti che si presteranno alla "tela cinematografica" esplorando presto, negli anni settanta, anche questo mezzo di espressione.

Gli anni ottanta concretizzano la maturazione più apprezzata del suo periodo americano, i suoi quadri rappresentano oggetti e luoghi comuni delle città statunitensi. 

Negli anni novanta affianca alle sue numerose attività l'impegno nel Teatro realizzando scene e costumi per L'elisir d'amore diDonizetti al Teatro dell'Opera di Roma, all'Opera di Parigi,Losanna, Liegi e Metz.

Nel 2003 gli organizzatori del Giro d’Italia gli affidano la creazione della maglia rosa per l’edizione di quell’anno.

Durante il 2008 realizza "Nespolo legge Dante" un trittico a tiratura limitata commissionatogli dalla De Agostini di Novara per la lettura della Divina Commedia attraverso l'arte figurativa

“Il contributo che voglio portare – ci spiega Ugo Nesolo - è la fuga dalla bellezza, come se l’arte del mondo avesse rifuggito il tema della bellezza, l’arte si è chiusa in una sorta di vicolo cieco e celebra il contrario della bellezza"

"Se di fuga si deve parlare, - continua - non esiste soltanto la fuga dal mondo civilizzato verso paradisi terrestri, come ad esempio, Paul Gauguin e la sua ritirata alle Isole Marchesi"

"Il contributo che voglio portare - conclude Nespolo - è considerare la fuga come un gesto intellettuale, coordinato con l’ideologia dell’arte, staremo a vedere se sarò capito e se piacerà"

 

Graziano De Valle

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