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Attualità | 17 luglio 2014, 10:15

Savona, Radioterapia: Perrone e Ciangherotti (FI) "Macchinario a singhiozzo, scoppia la protesta"

"90 i pazienti che ogni giorno vengono trattati ed un macchinario che non funziona" ecco la denuncia dei due consiglieri che ricevono le segnalazioni di molte persone che subiscono il disagio.

Savona, Radioterapia: Perrone e Ciangherotti (FI) "Macchinario a singhiozzo, scoppia la protesta"

Problemi nel reparto di Radioterapia dell'Ospedale San Paolo di Savona ed esplode la protesta dei consiglieri Eraldo Ciangherotti e Ginetta Perrone che affermano "Radioterapia a singhiozzo nel Servizio di terapie oncologiche dell’Ospedale San Paolo di Savona, manco si trattasse di sedute di inalazioni termali. Eppure le cure dal reparto sono programmate con cadenza quotidiana e i trasporti regolarmente organizzati da parte di Croce bianca. 90 pazienti al giorno trattati per un servizio provinciale che si conferma al secondo posto in Liguria per pazienti trattati. E tuttavia una coincidenza, il difetto di manutenzione di un macchinario oramai vetusto, che sembra difficile da controllarsi e che mette in agitazione tanti pazienti che, in molti casi, hanno subito un intervento chirurgico per l’asportazione di un tumore."

Ed ecco che il problema si "personalizza" nell'esperienza di loro, i pazienti che vivono esperienze drammatiche che si vanno ad aggiungere al dolore che, chi si deve sottoporre a radioterapia vive, purtroppo quotidianamente "Un disservizio, dunque per molti pazienti che hanno subito l'asportazione di un tumore, come la figlia dell’anziana signora che, dopo aver segnalato invano la situazione all’interno dell'azienda sanitaria locale, ci ha fermato per strada per raccontarci quella che sta diventando un’odissea oramai di routine, il guasto (ogni due per tre) dell’apparecchiatura di radioterapia e la somministrazione della cura ad intermittenza, con il conseguente mancato rispetto dei protocolli operativi".

Ed ecco che i Consiglieri ci riportano l'esperienza in prima persona della donna “Mia mamma - ci ha confidata la signora albenganese - è stata operata al seno, fortunatamente non deve sottoporsi alla chemioterapia, deve fare soltanto un ciclo di radioterapia programmate per  5 volte alla settimana per un totale di 30 sedute. Già vive in uno stato psicologico di allerta e apprensione, con cui, come è risaputo, dovrà convivere per parecchi anni, nel cosiddetto periodo finestra. Ha iniziato il trattamento da poche settimane ed è già capitato, cinque-sei volte, che il macchinario non funzionasse. Risultato, siamo stati costretti diversi giorni ad interrompere le cure, dopo essere stati contattati al telefono per rimandare la seduta per motivi tecnici. Il reparto della radioterapia dell'ospedale San Paolo di Savona, tra l’altro funziona bene, il personale sanitario è attento e sensibile ai nostri bisogni, l’organizzazione amministrativa fa il possibile per ridurre il nostro disagio ma  serve un macchinario alternativo per far fronte alle emergenze di mancato funzionamento”. 

Abbiamo raccolto informazioni sulla situazione in reparto. Due macchinari per la radioterapia oramai da rottamare, anzi pronti ad essere sostituiti a seguito di una gara pubblica per l’acquisto dei due nuovi modelli più moderni, prezzo 4 milioni di euro, gara già conclusa lo scorso dicembre e non ancora aggiudicata per un ricorso al Tar e in Consiglio di stato proposto dalla ditta rimasta esclusa. E nel frattempo, nella provincia di Savona, oggi c’è il forte rischio di rimanere a piedi, a questo punto con un solo macchinario funzionante di radioterapia e con una lista di attesa infinita destinata ad allungarsi per pazienti oncologici che lottano tra la vita e la morte per cercare di prevenire delle recidive. Ecco i veri problemi della sanità savonese. Altro che discussioni sull'ospedale unico strumentalizzate ad hoc dal Partito Democratico savonese per aprire la prossima campagna elettorale delle regionali. Facciamo appello all’intero Consiglio regionale, perché l’assessore alla sanità Claudio Montaldo trovi una soluzione efficace ed immediata nell'esclusivo interesse dei pazienti. Chi combatte la battaglia contro un tumore, non può avere tra gli avversari anche le Istituzioni.

r.g.

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