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Attualità | 18 febbraio 2015, 15:30

Aeroporto Panero di Albenga: via al processo per la privatizzazione

Arriva il Bando di gara per la nomina dell'Advisor che stabilirà il valore delle quote per poi procedere al nuovo bando per individuare i privati.

Aeroporto Panero di Albenga: via al processo per la privatizzazione

Quanto valgono le quote dell’Aeroporto Panero di Albenga?

A dircelo sarà l’Advisor che verrà nominato il 2 marzo, quando nella sede AVA alle ore 11,00 saranno aperte le buste del bando di gara indetto per la sua nomina. Solo a seguito di tale procedimento potrà concretamente procedersi alla gara vera e propria, quella che porterà al tentativo di privatizzazione di Ava ciò a seguito delle manifestazioni da parte degli investitori pubblici di voler vendere le proprie quote.

Afferma Alessandro Pasqualini, amministratore delegato dell’aeroporto di Villanova “Il metodo seguito è stato scelto per garantire la maggiore trasparenza possibile a fronte soprattutto del coinvolgimento di enti pubblici”.

Come si legge nel bando di gara, il Responsabile Unico del Procedimento per entrambi i bandi – sia quello per l’individuazione dell’Advisor che per il processo di privatizzazione – sarà lo stesso Pasqualini che spiega “Credo in maniera ottimistica e propositiva che Ava possa avere delle carte importanti da giocarsi per la privatizzazione, più di quelle che hanno altri aeroporti che hanno un traffico aereo da mantenere, personale e costi. Ava – continua – ha un debito che è oggettivamente diminuito passando da 370 mila a 270 mila euro, ha la concessione ventennale totale che permetterà di fare ragionamenti importanti sull’aeroporto e sull’indotto, è possibile provvedere ora alla ristrutturazione del debito e di migliorare il conto economico, vi sono diversi crediti che Ava vanta e sui quali ci si sta attivando, ha un aumento dell’Aviazione businnes (che costituisce uno dei cardini dell’aeroporto) e dell’Aviazione generale, ha naturalmente contenuto i costi dell’Aeroporto, ha solo 7 dipendenti che pertanto non costituiscono un costo eccessivo, ha aumentato le entrate di ristorazione e bar, vanta un’ampia area di sedime che garantirà agli investitori la possibilità di ridisegnare l’assetto aeroportuale creando nuovi hangar o alberghi volti proprio al traffico businnes, tutte caratteristiche, insomma che dovrebbero portare ad un rilancio effettivo – che passerà dalla privatizzazione – dell’aeroporto”.

“Anche per quel che riguarda i ricavi da carburante,- afferma Pasqualini – vi è stata una crescita e il progetto è anche quello di creare un collegamento diretto dalla nostra cisterna a Piaggio con tutte le cose che ciò comporta”.

Al via, dunque il processo di privatizzazione con il quale si spera di poter salvare l’aeroporto di Villanova che presenta, ad ogni modo, un debito consistente a fronte del capitale sociale di circa 400 mila euro.

Conclude Pasqualini “La situazione non è priva di problemi, esattamente come quanto accade in altri aeroporti italiani, tuttavia Ava ha delle carte in più da giocarsi per la privatizzazione. Contiamo con la gara di presentare anche il bilancio provvisionale e poter parlare in maniera concreta di un piano industriale volto proprio in tal senso”.

Mara Cacace

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