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Al Direttore | 03 marzo 2015, 18:45

"8 marzo Festa della donna: ma cosa è stato fatto per migliorare la condizione femminile?": lettera aperta di Roberto Nicolick

"8 marzo Festa della donna: ma cosa è stato fatto per migliorare la condizione femminile?": lettera aperta di Roberto Nicolick

L’8 marzo prossimo venturo è la Festa della Donna, ci saranno le solite manifestazioni con distribuzione di mimosa, le cene serali tra donne magari con spettacoli per sole donne, ma, al di là di queste esteriorità cosa è stato realmente fatto, nella società attuale, per migliorare la condizione femminile in Italia , e cosa in Europa o nel mondo ? L’ultima donna bruciata sul rogo fu la Svizzera Anna Goldi nel 1782, con l’accusa di stregoneria e l’ultima presunta strega ad essere condannata, da un tribunale di soli uomini ovviamente, fu  Bridget Cleary a Londra nel 1895.

A tutt’oggi la donna in moltissimi paesi è in tenuta condizione di inferiorità, brutalizzata, lapidata con l’accusa di adulterio, non le viene consentito di proseguire gli studi e quindi di evolversi, non può guidare l’auto, deve indossare il velo o il burqua, è costretta a procreare a ripetizione, in India lo stupro è una pratica frequentissima e ammessa dalla cultura locale, in Pakistan o altri paesi simili la donna che rifiuta un corteggiatore è sfregiata in viso con l’acido, le adolescenti sono concesse in spose a uomini anziani purchè ricchi, le mutilazioni genitali vengono effettuate in moltissimi paesi africani ed arabi devastando le donne che le subiscono e condannandole ad una vita infelice. La donna è percepita come merce di scambio e le poche donne che svolgono lavori come giornaliste, insegnanti, manager , blogger e che hanno gli strumenti culturali per denunciare quello che accade sono perseguitate, imprigionate e condannate dai regimi teocratici quando non vengono linciate dal popolo bue.

In Italia l’uomo che sente minacciato il suo ruolo di padrone nei confronti della donna reagisce violentemente ed è stato coniato il neologismo di “femminicidio”per definire questo delitto contro la vita delle femmine, che purtroppo avviene con cadenza impressionante : donne di ogni età che spariscono, vengo uccise, seviziate, stuprate a centinaia ogni anno e sono solo i casi portati alla luce, ecco un breve elenco del 2014 desunto dai media :

Veronica Valenti, assassinata a fine ottobre con 60 colpi di arma da taglio dall’ex fidanzato senegalese, Sonia Trimboli di Milano, strangolata con un laccio dal fidanzato 42enne Gianluca Gerardo Maggioncalda, Angelina Butera e la figlia Concetta Traina di San Giovanni Gemini assassinate con colpi di arma da taglio dal fidanzato 30enne Mirco Lena forse per gelosia, Alessandra di 34 anni, originaria di Subiaco ma residente ad Alatri, viene assassinata dal marito, ad agosto nel Potentino, muoiono Maria Stella Puntillo e i figli Luca e Chiara per mano del pensionato 65enne Vito Tronnolone, la 36enne Maria Ton, Rumena viene uccisa in provincia di Siracusa nel mese di giugno a colpi di piccone dal compagno George Florian , ad aprile risale l’omicidio di Giuseppa Corvi, originaria di Terni, uccisa a martellate dall’ex marito Franco Rinaldi, a marzo perde la vita la 71enne Carla Barghini, strangolata dal marito Mauro, A Monasterace, Giuseppe Pilato (30 anni) spara a Mary Cirillo (31 anni) al termine di una lite, i quattro figli sono presenti al momento dell’omicidio, Salvatore Iemma, 47 anni alle 23  esplode tre colpi di pistola contro la ex moglie, Antonietta Romeo, 40 anni, uccidendola nella sua casa di Sarzana (La Spezia), Jennifer Miccio, di 30 anni, di Vernio (Prato),  viene trovata morta sulla riva del lago di Bilancino, nel comune di Barberino del Mugello (Firenze). L’assassino sarebbe Daniele Baiano, un artigiano di 34 anni,  a Vernio, il quale si impicca successivamente in un capannone dove lavorava saltuariamente, Ilaria Abbate, 24 anni,  colpita alla testa da un colpo di pistola dall’ex compagno poi suicida, la donna sopravvive in coma per un mese e poi muore, Angela Mihaela Balaie ferita dal marito a Marina Palmense  ricoverata in gravissime condizioni. I casi nel 2012 sono stati 157, 179 nel 2013 con una media di una vittima ogni 2 giorni. Uno dei motivi , forse il principale, che spinge l’uomo ad assassinare la donna è che lei , dal suo punto di vista è colpevole “di decidere”, basta questo semplice motivo per innescare un omicidio. Fintanto che non verrà cambiata radicalmente la concezione che l’uomo ha della donna avverranno sempre questi crimini orrendi.

 

Roberto Nicolick

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