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Savona | 28 ottobre 2015, 17:00

Il meteopantone

Il meteopantone

Il nuovo sistema di classificazione delle allerte meteo adegua la Liguria ad un modello nazionale in fase d'attuazione. E' un cambiamento che si aspettava da un pezzo. Per la "finestra" tra il 28 e il 29 ottobre è stato emanato un colore giallo: in pratica, sulle base delle criticità previste dall'Arpal, significa che bisogna stare in guardia e tenere sotto controllo gli sviluppi reali delle precipitazioni. Arancione è invece per i fenomeni più intensi, rosso ovviamente per quelli ancora più impattanti e rischiosi.  

Tripartire l'emergenza nei colori giallo, arancione e rosso è certamente meglio dei numeri 1 e 2 che si usavano prima. Ma sostenere che sia un sistema "basato su una percezione rapida e intuitiva del livello di pericolosità" è un po' azzardato. Daltonici a parte, che se la cavano leggendo la versione testuale del bollettino o dell'avviso, ci vuole del tempo prima che queste tre tonalità (che dovrebbero attivare la consapevolezza della vigilanza) siano davvero metabolizzate dalla gran parte della popolazione. E a quel punto, probabilmente, verranno rimpiazzate da formule un po' più semplici, come "criticità alta" oppure "moderata" oppure "tieniti pronto".

Quello che poi la maggior parte delle persone stenta, purtroppo, a capire (e digerire) è il fatto che questi codici colore sono metodi di allerta fondati su previsioni: precedono l'evento, ma non tengono conto di come si sviluppa, sino a quando non vengano novellati da ulteriori e più aggiornati bollettini di pericolosità. Il cittadino mal sopporta il capriccio e la mutevolezza dei fenomeni meteorologici e idrologici, tanto da pretendere che governanti e previsori siano in grado di incasellarli perfettamente. Allo stesso modo, a troppi cittadini sembra non entrare in testa l'obbligo, morale e civile, di mettere in atto comportamenti di autoprotezione a prescindere dalle allerte e dai colori.

Sta invece all'amministrazione e alla politica impegnarsi un po' di più nelle campagne d'informazione. Perché basterebbe, per esempio, che in ogni Comune gli abitanti conoscessero di preciso cosa accade in caso di allerta con le scuole: quando la chiusura di ogni ordine e grado, quando la sospensione di attività didattiche all'esterno degli istituti, quando eventuali piani d'emergenza e via dicendo. Tutti sono in grado di seguire indicazioni di massima, se vengono stabilite a priori, anche nell'eccesso (piuttosto che nel difetto) della prudenza. Senza bisogno di ricorrere al Pantone. 

Felix Lammardo

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