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Eventi | 30 maggio 2016, 09:29

Al Teatro delle Udienze di Finalborgo il collettivo delle "Femminote" mette in scena "secondi figli"

L'evento si svolgerà mercoledì 1 giugno

Al Teatro delle Udienze di Finalborgo il collettivo delle "Femminote" mette in scena "secondi figli"

Mercoledì 1 Giugno 2016, ore 21 presso il Teatro delle Udienze in Piazza del Tribunale a Finalborgo, il Collettivo delle Femminote presenta uno spettacolo di Alessandra Munerol, Regia, luci e musiche: Monica Romanisi. Interpreti: Alessandra Munerol, Monica Romanisio, Nicoletta Ghilino,Giuseppe Trabona. Con la collaborazione di: Marco Munerol.

“Secondi figli” è un progetto artistico che nasce dall'unione di persone molto appassionate e profondamente convinte che la propria presenza, la propria voce e la propria fisicità siano in grado di trasmettere un vissuto reale fatto di buio e luce. I corpi vivono sulla scena, realmente soffrono e si emozionano facendosi portatori di un messaggio autentico ed universale: l'amore materno. L'amore che fa male. L'amore che protegge e ricatta, l'amore indispensabile e tossico che unisce madri e figlie. Un abbraccio caldo che spesso si rivela letale in un misto di contraddittorietà e stupore.

Questo lavoro percorre il sottilissimo sentiero che corre sulla complessità delle relazioni madre- figlia senza essere mai indulgente con se stesso. Le domande cadono nel vuoto, i silenzi si stratificano, la sofferenza dilata la distanza, le voci fuori campo si inseguono senza dar risposta.

Il vero protagonista del lavoro è l'abuso narcisistico del “lo faccio per il tuo bene”, il desiderio di perfezione proiettato sul proprio figlio, travestito da affetto genitoriale, in una ininterrotta gestazione nella quale il corpo della madre e quello della figlia si annullano e si confondono, sullo sfondo dei sogni e del trascorrere del tempo. E' la storia di molte donne a cui le madri hanno affidato l'incarico di realizzare al loro posto le loro aspirazioni, le rivincite, il desiderio di piacere, in un abuso di identità che rende infinitamente più fragile la vita che si vorrebbe aiutare a costruire.

Il Collettivo delle Femminote è: Alessandra Munerol, Monica Romanisio, Nicoletta Ghilino, Giuseppe Trabona e Marco Munerol. Affermano "Il nostro lavoro nasce e cresce nel sottoscala di una casa, dentro una vecchia cantina in cui i vecchi ricordi e gli oggetti prendono vita e ci raccontano la storia di cui noi ci facciamo porta voci. Attraverso i luoghi si raccontano le persone, sempre."

Un magma in continua evoluzione che vive grazie ai luoghi in cui viene ospitato e agli spettatori- attori che partecipano alla creazione in un flusso continuo di amore- paura- liberazione. Non uno spettacolo ma una performance collettiva in cui gli interpreti, regista e spettatori si fondono insieme in un unico corofatto di molteplici voci.

 

c.s.

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