Nuova protesta questa mattina per i lavoratori di Bombardier che hanno organizzato un presidio presso la sede di Confindustria, dove a partire dalle 14 è previsto l'incontro con i manager Bombardier con l'obiettivo di iniziare a parlare di vere strategie e non solo di licenziamenti.
Ieri sono arrivate notizie poco confortanti per i lavoratori della Bombardier di Vado Ligure nell’incontro presso lo stabilimento savonese tra il Philip Craust, responsabile delle strategie di tutta Europa e le rappresentanze sindacali.
I dipendenti hanno messo in atto una mobilitazione per far sentire la loro voce dopo la perdita della commessa di Trenitalia ed il conseguente rischio della perdita dei posti di lavoro.
"L'incontro odierno sarà più tecnico - spiega Gianni Mazziotta della UIL - le notizie purtroppo attese sono già arrivate nella giornata di ieri, oggi più che altro, abbiamo analizzato che non ci sono ammortizzatori sociali conservativi come la cassa ordinaria e straordinaria, rimane solamente l’opportunità di una cassa in deroga” .
“Quello che ci sta principalmente a cuore è la discussione per quanto riguarda la tematica sui licenziamenti, per noi, la dichiarazione dell’azienda di un esubero del 50%, la troviamo esagerata e alquanto improduttivo per il futuro" conclude Mazziotta.
“Noi ci aspettiamo un aiuto dalla politica, per cambiare la scritta Bombardier e far venire un’altra azienda, qualcuno che ci voglia credere, perché noi abbiamo tutte le capacità di produrre e stare sul mercato” commenta Cristina Muratore, RSU Fiom Cgil.
“Loro dicono che saremmo sul mercato con il 50% dei lavoratori, non è la strategia industriale che noi vogliamo sentirci dire – continua - oggi presso la sede di Unione Industriale ci chiederanno sicuramente i tre mesi della deroga per arrivare poi alla mobilità, piuttosto che all’uscita collettiva dei lavoratori, è inaccettabile, non è un piano industriale che si rispetti per un’azienda che ha dato tanto, ancora quest’anno 45 milioni di utili".
"Non possiamo permetterci di nessun taglio, ancora oggi è presente un assetto in aiuto dalla Regione Liguria, pari a oltre 6 milioni di euro, che attraverso il mantenimento dello stato occupazionale e un piano industriale, Bombardier potrebbe prendere per fare sviluppo”.
"Questa situazione è inaccettabile, oggi siamo qui per farci dare una mano dalla politica e nient’altro, noi non crediamo più in Bombardier - conclude Muratore - non rispettano gli accordi che loro stessi ci hanno fatto firmare”.


























