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Economia | 24 maggio 2018, 10:30

Cosa rappresentano i flussi turistici per le nostre imprese? Quali sono le previsioni per i prossimi anni?

Abbiamo incontrato il presidente Aisom, Stefano Vergani per sapere cosa rappresentino i flussi turistici per le nostre imprese e quali siano le previsioni per i prossimi anni.

Cosa rappresentano i flussi turistici per le nostre imprese? Quali sono le previsioni per i prossimi anni?

Il turismo oggi, risulta uno dei settori a più alta potenzialità. Le statistiche comunitarie dimostrano che questo settore generi oltre il 5% del pnl in tutta Europa e che abbia una maggiore ricaduta occupazionale anche nel nostro paese. Inoltre se sommiamo tutti quei lavori che sono indirettamente dipendenti dalle attività di carattere turistico, è possibile calcolare un’occupazione della forza lavoro senza precedenti. Abbiamo incontrato il presidente Aisom, Stefano Vergani per sapere cosa rappresentino i flussi turistici per le nostre imprese e quali siano le previsioni per i prossimi anni.

Cosa ritiene che sia necessario per migliorare la competitività e creare condizioni favorevoli alle imprese e ai territori interessati per lo sviluppo del settore turistico?

Sicuramente un connubio più ardito tra EE.PP. ed operatori pubblici e privati, tutti uniti nella stessa direzione di fare il bene del paese prima ancora che nelle tasche di ognuno. Avere una buona ricettività turistica senza avere i servizi museali a posto o gli accessi alle strutture meritevoli ( di competenza dei Comuni e degli EE.PP. preposti ) significa avere un bicchiere mezzo pieno. Fortunatamente, per la parte museale, lo straordinario lavoro progettato e svolto dal Ministero guidato dal Ministro Dario Franceschini ha innalzato notevolmente le qualità dell'intero sistema. Per questo motivo la nostra associazione ha voluto dedicargli un riconoscimento speciale per aver dimostrato che anche il Pubblico può essere efficiente. Poi anche una rinnovata capacità manageriale degli imprenditori turistici, dico imprenditori e non prenditori...i casi svelati dalla trasmissione REPORT sul rapporto politica-cosche sul litorale ad Ostia...è esemplificativo”.

Quali fattori possono determinare lo sviluppo del turismo su larga scala?

Un miglioramento delle condizioni di ospitalità delle strutture. Ad esempio, un rapporto costo/offerta competitivo. Constatiamo come sia ancora molto indietro la ricettività per portatori di handicap nelle camere, nei servizi, addirittura negli stessi accessi primari. Poi innalzare la sicurezza degli ospiti. Nelle grandi città vediamo la necessità di aumentare l'allargamento di servizi e la stessa capacità ricettiva. L'identificazione di percorsi naturalistici spesso poco sostenuti. Nei lidi Adriatici e tirrenici, c'è ancora molto da fare per la qualità delle acque e i canali scolmatori”.

Quanto pesa la politica sulle decisioni imprenditoriali in ambito turistico?

Al di là di avere bisogno di politici illuminati, onesti e veri servitori degli interessi comuni ( anche se spesso si ripresentano gli stessi lanzichenecchi che paiono immortali a saccheggiare dove possono ) la politici pesa Moltissimo. Poi c'è questa distonia feroce di competenze tra Leggi dello Stato e Leggi Regionali e a volte norme locali. Sembra di tornare nel feudalesimo dove prosperavano reucci inamovibili. La politica dovrebbe anche perseguire di più la legalità per evitare che le cosche malevole si inseriscano a scapito degli onesti. Molto bene invece la crescita dei controlli dei NAS per l'assicurazione sulla somministrazione dei cibi e bevande a tutela della salute degli avventori”.

Possiamo pensare a un’economia turistica che non sia più preda della crisi?

Certamente sì! La crisi del turismo è stata in gran parte soggetta alla bassa capacità di spesa dei turisti nazionali che sono ancora la maggior parte nelle statistiche. Con la prima ripresa si è avuto un forte rilancio. Importante è comunque la costante crescita del turismo straniero, il ritorno degli europei, la crescita dal sud est asiatico. E poi la diminuzione di timori legati agli attentati legati al radicalismo islamico o pseudo. Sento spesso contatti esteri che segnalano come gli attentati francesi, tedeschi, belgi ed inglesi, abbiano spostato fortemente verso l'Italia flussi notevoli. Poi c'è il fenomeno degli emigrati che provengono dai veri bacini del Mediterraneo che invece contano e non poco se pur indirettamente su alcuni aspetti del turismo nazionale. Senza voler essere tacciato di razzismo, sempre di più sono questi sventurati che si trovano ovunque con richieste ( quando va bene ) di elemosina. Diverso avviso sono gli ambiti turistici in quelle aree geografiche investite dai sismi, che meritano un discorso speciale”.

Alcune scelte politiche riguardanti l'ambiente, i trasporti, gli affari regionali e sociali, l'occupazione, la formazione e la ricerca possono avere conseguenze dirette sul turismo?

Di sicuro. Pensate che gli stranieri hanno un'anima ambientale nettamente e storicamente superiore alla ns...per cui scelgono con molta cura le soluzioni turistiche che siano in linea con tali aspetti. E' importante ottenere certificati ( seri e non emessi da enti farlocchi ) ambientali, dati di efficientamento energetico, premiando quegli operatori che investono in tali direzioni. E poi trasporti connotati da sostenibilità moderna. Bene anche il sostegno all'occupazione con incentivi per ragazzi che vogliano intraprendere - anche nella formula cooperativistica - iniziative imprenditoriali. Molta promozione va fatta all'estero sugli elementi turismo responsabile, arte e storia”.

Quali sono secondo lei le previsioni per i prossimi anni?

Se stiamo uniti e concentrati, se abbiamo fantasia, se implementiamo lo spirito di servizio verso chi viene e si aspetta trattamenti onesti e più che decorosi e proteggiamo i ns. valori, allora non c'è partita che tenga! Ricordiamoci che l'Italia possiede più del 50% dell'arte mondiale. Partiamo sul 3 - 0 in ogni caso”.


 

 



 

 


 

 

 

Maurizio Losorgio

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