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Sanità | 30 settembre 2018, 16:10

"Rischio epidemiologico" in Val Bormida? Cinque associazioni chiedono un incontro pubblico

Una "lettera aperta" agli assessori regionali Viale e Giampedrone e a tutti i sindaci del territorio

"Rischio epidemiologico" in Val Bormida? Cinque associazioni chiedono un incontro pubblico

Un’indagine epidemiologica da consultare collettivamente e un incontro pubblico per capire e per chiarire alcune problematiche di carattere medico legate alla mortalità in Val Bormida.

Questo, in estrema sintesi, il contenuto di una “lettera aperta” divulgata da cinque associazioni ambientaliste molto attive sul territorio e inoltrata per conoscenza all’assessore regionale alla Sanità Sonia Viale, all’assessore regionale al territorio Giacomo Raul Giampedrone e ai sindaci di tutti i comuni valbormidesi.

La comunicazione degli ambientalisti prende le mosse da uno studio condotto dal reparto di epidemiologia clinica dell’ospedale San Martino di Genova nello scorso febbraio, dal titolo: “Epidemiologia descrittiva della mortalità e delle dimissioni ospedaliere nei comuni di Altare, Cairo Montenotte, Carcare, Cosseria e Dego, ASL 2 Regione Liguria”. Esso è interamente consultabile presso a questo LINK

Nel testo della missiva si legge:

“Le seguenti associazioni: Comitato Sanitario Locale Val Bormida - WWF Sezione Savona - Progetto Vita e Ambiente - O.N.A. Osservatorio Nazionale Amianto: Dipartimento Val Bormida - Are Valbormida, a tutela della salute dei cittadini chiedono alla Regione Liguria di fissare quanto prima un incontro pubblico riguardante lo studio epidemiologico in oggetto. Riteniamo di particolare importanza la comprensione e la divulgazione di questo studio e, (come peraltro indicato nello studio stesso) ne sollecitiamo un approfondimento, un aggiornamento e un’estensione a tutti i comuni della Val Bormida.

Inoltre, non limitandoci alla richiesta effettuata dal sindaco di Cairo Montenotte Paolo Lambertini che con lettera del 01 agosto 2018 richiedeva intervento in merito ai dati epidemiologici limitatamente al solo biennio 2011-2012, riteniamo necessario che tale studio non debba essere mirato solo all’identificazione delle anomalie statistiche di mortalità e di morbilità ma soprattutto alle cause delle stesse estendendolo per il dati di mortalità con i dati anagrafici comunali fino al 2017.

Richiediamo che questo incontro con la cittadinanza avvenga quanto prima e che vengano intraprese azioni immediate a tutela della salute”.

I firmatari della comunicazione, a nome e per conto delle rispettive associazioni, sono: Giuliano Fasolato (Comitato Sanitario Locale Valbormida), Anna Fedi (WWF Sezione Savona), Nadia Bertetto (Progetto Vita e Ambiente), Paola Ceccarel (O.N.A. Osservatorio Nazionale Amianto - Dipartimento Val Bormida), Giuseppe Boveri (Are Valbormida).  

Redazione

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