In occasione dell'80° anniversario, domani alle ore 10 in corso Badarò a Laigueglia, nei pressi della targa inaugurata lo scorso anno, si terrà una cerimonia per ricordare l'appuntato dell'Arma dei carabinieri Leandro Verì (Medaglia d'oro al valor militare "alla memoria), ucciso in servizio il 13 dicembre 1938 nel corso di un conflitto a fuoco impegnato di notte contro un pericoloso malfattore.
Alla commemorazione prenderanno parte il comandante della Legione Liguria dell'Arma dei carabinieri e le autorità civili, militari e religiose.
Nato a San Giovanni Chietino (Chieti) il 10 novembre 1903, dall'aprile al settembre 1923 frequentò il corso da allievo carabiniere a piedi presso la scuola di Roma. Nominato carabiniere, fu assegnato alla Legione di Chieti. Nel dicembre 1926 transitò a quella di Treviso e l'anno successivo in quella di Padova, dove fu trasferito, nel maggio del 1930, alla Legione di Roma. Nel 1931, venne destinato alla Legione di Genova, Compagnia di Nervi. Sei anni dopo dopo aver ottenuto la promozione ad appuntato, venne destinato alla Stazione di Alassio.
Medaglia d'oro al valor militare "alla memoria"- "Di notte, in unione con il proprio comandante di stazione, durante le ricerche di uno sconosciuto, che, armato di fucile da guerra e di baionetta aveva minacciato nella vita una guardia giurata, venutosi a trovare isolato per esigenza del servizio stesso, avvistato il ricercato, non esitava ad inseguirlo e ad intimargli il fermo. Ferito gravemente in più parti del corpo da un colpo di mitraglia, rispondeva al fuoco e continuava nell’inseguimento del ribelle, raggiungendolo ed ingaggiando con lui violenta colluttazione, riuscendo anche a disarmarlo del fucile. A causa della perdita di forze, sfuggitogli il ribelle ne riprendeva l’inseguimento per lungo tratto e, malgrado l’incessante perdita di sangue, lo faceva segno di altri colpi della sua pistola, lo raggiungeva ed impegnava nuova violenta colluttazione, finché, esausto, cadeva con l’avversario che, ancora in grado di reagire, tentava colpirlo con la baionetta che aveva a portata di mano. Il sopraggiungere del superiore poneva fine alla lotta con l’uccisione del ribelle. Trasportato in luogo di cura, decedeva dopo cinque giorni di atroci sofferenze. Laigueglia (Savona), 13 dicembre 1938" (Fonte Wikipedia).