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Coldiretti Informa | 30 dicembre 2018, 16:11

Che si festeggi a casa o al ristorante, per San Silvestro la scelta ricade sul buon cibo e sul vino della tradizione

In Liguria si brinderà all’Anno Nuovo con Spumante e Sciacchetrà.

Che si festeggi a casa o al ristorante, per San Silvestro la scelta ricade sul buon cibo e sul vino della tradizione

Ultimi preparativi per il cenone di Fine Anno che domani vedrà le famiglie liguri destreggiarsi tra ravioli al tocco, cotechino e lenticchie, panettone e pandolce genovese mentre, allo scoccare della mezzanotte, si brinderà con lo spumante locale, e per gli amanti del buon vino, non mancherà un bicchiere di Schiacchetrà, simbolo della viticoltura eroica dell’estremo levante ligure.

Come emerge da un’indagine Coldiretti/Ixe’ quest’anno saranno destinati al Cenone mediamente  82 euro a famiglia, con la scelta per più di due italiani su tre (68%) di salutare l’anno nuovo nelle case, proprie o di parenti e amici, mentre gli altri si divideranno tra ristoranti, trattorie, pizzerie, pub e agriturismi. In Liguria ad essere protagonisti saranno i piatti della tradizione che, grazie alle biodiversità presenti sul territorio, riescono a comporre un menù ricco a base di carne, verdure e pesce, il tutto accompagnato da dell’ottimo vino, che nella nostra regione conta ben 8 DOC (DOC Cinque Terre e Cinque Terre Schiacchetrà, DOC Colli di Luni, DOC Colline di Levanto,  Vino Golfo del Tigullio DOC, Vino Riviera Ligure di Ponente DOC, Vino Rossese di Dolce Acqua DOC, Vino Val Polcedera DOC, Vino Ormeasco di Pornassio DOC) e 3 IGT (Vino Colline del Genovesato, IGT Vino Colline Savonesi, IGT Vino Golfo dei Poeti La Spezia IGT). 

E mentre lo spumante si conferma come il prodotto immancabile per nove italiani su dieci (91%), per gli intenditori sarà l’occasione giusta per aprire una bottiglia di Sciacchetrà, vino pregiato prodotto esclusivamente nelle Cinque Terre con uve Bosco (60%), Albarola e Vermentino (al massimo 40%), messe ad appassire da sole o congiuntamente su appositi graticci. Da queste uve si ricava al massimo il 30/35% di vino, che acquisisce sempre più corpo e sapore invecchiando, divenendo ideale per accompagnare i dolci delle feste tra cui il pandolce genovese basso, la spongata di Sarzana, il panforte senese, il torcolo perugino e il pan di spezie di Reims.

“L’enogastronomia, per le feste ma non solo, – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – è un tassello fondamentale dell’economia ligure, poggiando su prodotti d’eccellenza che trovano posto sia sul mercato nazionale sia su quello mondiale e che, ogni anno, attirano sui nostri territori sempre più turisti interessati a scoprire e gustare le ricette custodite gelosamente nei piccoli borghi. Grande importanza ricopre poi la viticoltura ligure, condotta su piccoli appezzamenti di terreno a picco sul male dove si contano 31 varietà di vite, per una produzione annua di oltre 6 milioni di bottiglie. È da questa che si producono grandi vini di nicchia che si adattano ad eventi di festa come quello di domani dove sulle tavole non mancherà il Vermentino, il Pigato e per, i più appassionati, lo Sciacchetrà delle Cinque Terre, un vino dolce passito conosciuto in tutto il mondo. È un vino molto pregiato, simbolo dell’agricoltura eroica condotta grazie ai tipici terrazzamenti liguri dai cosiddetti Angeli Matti, che con il loro lavoro producono vere e proprie eccellenze del Made in Liguria, mentre, allo stesso tempo, valorizzano e presidiano il nostro territorio”. 

Comunicato Stampa

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