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Eventi | 27 marzo 2019, 10:30

Un weekend ricco di appuntamenti nell'ambito di "Itinerario Migrazioni" a Finalborgo (VIDEO)

Terza tappa della rassegna "Scelte e differenze" al Teatro delle Udienze, dopo "Itinerario della Memoria" e "Itinerario Essere Sociale"

Un weekend ricco di appuntamenti nell'ambito di "Itinerario Migrazioni" a Finalborgo (VIDEO)

Un fine settimana ricco di interessanti eventi collaterali per "Itinerario migrazioni", il terzo dei tre grandi appuntamenti dedicati al sociale in questa stagione del Teatro delle Udienze di piazza del Tribunale a Finalborgo, dopo (in ordine di presentazione) "Itinerario della Memoria" e "Itinerario Essere Sociale".

Sabato 30 marzo alle 21 infatti sarà la volta della rappresentazione teatrale "Cara Virginia", mentre domenica 31 marzo, dalle ore 16.30 la lettura animata "Saltafrontiera". Produzione Associazione Baba Jaga con Chiara Tessiore (Per bambini dai 6 agli 11 anni).

Il programma completo della rassegna è visibile a questo LINK.

In questa videointervista Maria Grazia Pavanello di Baba Jaga racconta come è strutturato l’evento: “Itinerario migrazioni è l’ultimo dei tre itinerari che il Teatro delle Udienze ha proposto per questa stagione. Lo abbiamo realizzato grazie al contributo di Libera: attraverso le migrazioni dei vari popoli arriviamo, alla fine del percorso, a scoprire quelle che sono state le migrazioni della nostra famiglia. Come gli altri Itinerari comprende incontri e appuntamenti collaterali”.

Aggiunge Luca Losio (Libera): “In questo itinerario mostre fotografiche e documentari mostrano delle città. Realtà belle ma distrutte dalla guerra. La guerra distrugge la bellezza, la gioia di vivere e impedisce fisicamente la permanenza in un posto”.

 

Mattia Marinolli descrive il progetto No news, presente nell’ambito di Itinerario Migrazioni: “No news è un reportage fotografico realizzato nel 2017 in Libano. Io e la collega di Radio Popolare Serena Tarabini abbiamo raccontato la storia di un milione e mezzo di persone che sono dovute fuggire dalla guerra in Siria e da anni vivono in accampamenti in Libano, senza nemmeno lo status di rifugiati perché in questa nazione non esiste. Il progetto si chiama No news perché racconta una tragedia che da anni va avanti e non fa più notizia”.

Alberto Sgarlato

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