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| 11 maggio 2019, 09:30

Finale Ligure Viva presenta il "Rione Piaggio": "Lo trasformeremo in una zona turistica ma anche di edilizia convenzionata per residenti" (FOTO e VIDEO)

Maria Gabriella Tripepi: "Voglio che i finalesi tornino a riappropriarsi di quei luoghi. E non è un sogno: ho già dialogato con molti investitori interessati"

Finale Ligure Viva presenta il "Rione Piaggio": "Lo trasformeremo in una zona turistica ma anche di edilizia convenzionata per residenti" (FOTO e VIDEO)

Circa 150 alloggi in edilizia sociale, altri 150 alloggi in edilizia libera, 2500 parcheggi in gran parte gratuiti e in parte a pagamento. Questi sono soltanto alcuni dei “numeri” presentati questa sera in sala Boncardo da Maria Gabriella Tripepi, candidata alla carica di sindaco per Finale Ligure Viva, che ha svelato alla popolazione il suo progetto denominato “Rione Piaggio”.

Da tempo a Finale erano affissi i manifesti con scritto: “Ex aree Piaggio? Noi abbiamo la risposta” e, con numerose frasi “dette e non dette” Gabriella Tripepi ha alimentato la curiosità mantenendo al tempo stesso il segreto, fino a divulgarlo in ogni dettaglio questa sera.

Nel quartiere troverebbero spazio i nuovi uffici comunali, spazi per le associazioni, la Protezione Civile e la Pubblica Assistenza, un polo alberghiero, un’area definita “di servizi alla persona” con piscina comunale aperta e scoperta, una spa, cinema, bowling, pista da skateboard, aree giochi per bambini e un contenitore di eventi (mostre d’arte, musica, teatro, turismo congressuale) nell’ex hangar.

Descritto come “ciliegina sulla torta” un polo tecnologico che potrebbe essere avviato dalla stessa Piaggio Aerospace (o da altre aziende), nel quale sviluppare tecnologie all’avanguardia nel campo della robotica, della salute e persino una arena per gli “e-games”, i giochi virtuali che in altre nazioni del mondo stanno già prendendo piede e che permettono comunque di fare attività fisica attraverso una interazione con il mondo cibernetico.

"Focus" anche sull'edilizia definita "social housing" da destinare a giovani coppie o a coppie di anziani agevolati dalle tecnologie e dalla domotica. Il progetto sarebbe senza oneri di urbanizzazione, al fine di contenere al massimo il costo finale per l'acquirente. Ma anche gli appartamenti in edilizia "libera" sarebbero a prezzi calmierati rispetto agli standard di mercato attuali.

Commenta Maria Gabriella Tripepi: “Non è un sogno, è un progetto fattibile per il quale ho già trovato gli investitori interessati e che potrebbe essere realizzato, con un tempo di progettazione di 24 mesi e uno di costruzione di 36, mediante finanziamenti pubblici e privati insieme”.

Continua Tripepi: “Il mio desiderio più grande, fin dall’inizio di questa avventura, era quello di ridare le aree Piaggio, oggi decomposte come la carcassa di una balena spiaggiata, ai finalesi. L’unico modo era quello di riappropriarsene, di tornare a renderle vive. Non escludo che oggi magari qualcuno ascoltando la mia idea decida di copiarla. Nel qual caso mi piacerebbe che diventasse una sorta di grande piattaforma open source nella quale si lavora tutti insieme per il bene della città”.

Per dimostrare la fattibilità del progetto, Maria Gabriella Tripepi ha lasciato che gran parte del progetto fosse descritta da due relatori esterni: l’ingegner Fabio Puglia, presidente di ISC srl Ingegneria e robotica, il Polo per gli indirizzi strategici dell’industria 4.0 del MiSE (Ministero per lo Sviluppo Economico), e Vincenzo Montanaro, esperto in project financing, esperto in programmi con fondi privati e pubblici.

Puglia pone molto l’accento sulle tecnologie, dai collegamenti tra le varie aree affidati a veicoli a impatto ambientale zero, elettrici e senza pilota, alla domotica per i disabili nelle case e nelle aree di pertinenza comune, il tutto conservando però alcuni “monumenti” come l’hangar, tutelato nella sua bellezza di esempio di architettura industriale di inizio Novecento, e il frontone storico, recuperato e circondato da negozi tipici e piccole botteghe artigiane.

Ricorda invece Montanaro: “L’80% dei fondi europei destinati all’Italia tornano a Bruxelles perché nessuno è capace di sfruttarli. Questa potrebbe essere una valida occasione per valorizzarli. Si creerebbe un bacino di turismo che arriva a Finale solo per vedere e ‘vivere’ quest’area”.

Conclude Gabriella Tripepi: “Ci sarebbe la tutela della tradizione, con le strutture delle palazzine degli uffici in cemento armato trasformate in polo alberghiero e commerciale, ma anche l’innovazione, con la street art per decorare gli edifici come già avviene in molte città europee. E soprattutto ci sarebbe una fortissima ricaduta sul territorio: ho parlato con numerosi investitori interessati, dal campo alberghiero a quello tecnologico, e a tutti ho imposto la regola che la maggior parte della manodopera sia in fase di progettazione, sia di sviluppo, sia di manutenzione e assistenza negli anni a venire, deve essere del nostro territorio”.

CPE

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