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Economia | 31 dicembre 2020, 13:45

I buoni propositi per il 2021: meno “su per muri” e più “super-immuni”

Si conclude un anno a cui anche il Time ha dedicato una copertina di grande impatto. Ma è possibile imparare anche dal 2020 a ridisegnare il nostro futuro con un intelligente utilizzo di innovazione e capacità di far impresa “Made in Italy” senza dimenticare la lezione che la pandemia ci ha insegnato.

I buoni propositi per il 2021: meno “su per muri” e più “super-immuni”

Nel 2024 la Cina sorpasserà gli Stati Uniti diventando la più grande economia del mondo con 5 anni di anticipo rispetto alle previsioni, soprattutto grazie al COVID-19 partito dalla città di Wuhan, sino a marzo sconosciuta ai più. Una buona notizia, direte voi, ma per i cinesi e per quella classe media che ha speso un ventennio ad investire su innovazionetecnologierobotica e su strategie sociali per allargare la base dei consumi e dei redditi e per aumentare i livelli di salario minimo sino al 25%, facendo salire la classe media asiatica tre metri sopra il cielo proprio quando il resto del mondo vede accendersi la luce in fondo al tunnel grazie al vaccino.

Ma per fortuna la realtà è molto più affascinante della fantasia e, in un mondo sempre più interconnesso ed interdipendente, una notizia così lontana da noi ci fa capire che ci si può risvegliare dal peggiore degli incubi più forti di prima, più determinati, più consapevoli e più pronti a costruire il futuro. Allora anche per chi abita nel cuore dell’Europa, proprio nell’anno che tutti i maggiori media salutano come il peggior di sempre, il messaggio è chiaro: anche una catastrofe può essere trasformata in opportunità, al di là della tipologia più o meno liberale dello Stato in cui si vive.

Ma dove sta davvero la magia di questa notizia?

Secondo i dati della Banca Mondiale la Cina è riuscita a costruire questo successo già nel 2020 grazie all’impegno di imprese, cittadini e Governo che negli ultimi 5 anni sono riusciti ad aumentare gli investimenti in Ricerca e Sviluppo da 1.400 a 2.200 MLD/¥; 17 miliardi di euro trasformati in progresso per sanitàroboticaindustria automobilisticatrasportiturismoformazione e servizi, cioè nel così detto Sci-Tech ovvero la Science Technology, miglior definizione possibile per sintetizzare la leadership dell’innovazione in tutti i settori. Un missile lanciato così in alto, da viaggiare in parallelo solo con la sonda Long March 5 che porterà in 7 mesi i cinesi anche alla conquista di Marte.

E qui viene il bello. Avere storie di successo a cui ispirarsi per ripensare il futuro dell’Italia è importante, ma la differenza sta nel passare dalla teoria alla pratica, dalla conoscenza all’azione.

Ecco perché l’Italia della qualità e della bellezza ha la grande opportunità di raccogliere le forze e di costruire la nuova storia di Rinascimento, da condividere con i 60 milioni di cittadini che rappresentano oggi i veri azionisti dell’impresa-Italia e che meritano un dividendo chiamato futuro.

Uscire dall’Età della Pietra Analogica per vincere le resistenze all’utilizzo del digitale, sia esso rappresentato dal Cashback di Natale oppure dalla consapevolezza che un pagamento biometrico via App riduca contagi ed aumenti l’efficienza anche di artigiani e piccoli commercianti, è un buon inizio. Ma la sfida sarà cambiare mindset, cioè quel modo di pensare tradizionale che ci imprigiona nella zona di confort. Ecco perché sarà solo con una decisa e concreta voglia di fare sistema, con un forte desiderio di mettere al centro le persone e con una profonda dose di coraggio che l’Italia, le sue eccellenze imprenditoriali ed i cittadini di ognuno dei 7915 comuni sconfiggeranno la pandemia. Un vaccino fatto di capacità di saper fare, di concretezza, di ascolto e di intelligenza già presente nel DNA del nostro Bel Paese e da rendere solo - per così dire - virale.

Le imprese ed i loro indomiti imprenditori si metteranno come sempre a disposizione, i capitani coraggiosi investiranno con uno spirito nuovo e lo Stato ridisegnerà finalmente il proprio ruolo. Con questi auspici anche i cittadini saranno più propensi a fare tutti i sacrifici che ancora saranno necessari.

A fine anno, le immagini valgono sempre più di mille parole.

Ecco perché dovremmo ripartire dalla foto di un imprenditore di 85 anni che pur potendo trascorrere pomeriggi sereni anche in epoca di pandemia, continua a dare lezioni all’Italia. È Giorgio Armani a mostrare la dedizione al proprio lavoro vestendo un manichino nella vetrina di un suo negozio.

E se questa immagine ha fatto il giro del mondo, sarebbe un peccato non facesse un giro anche nostri cuori.

Enrico Molinari

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