"Abbiamo incontrato la cittadinanza, è andata benissimo". Così Francesco Nappi, presidente nazionale del Movimento Italia Unita e candidato sindaco alle prossime elezioni comunali di Loano, dopo la giornata dedicata al gazebo del MIU in piazza Massena a Loano.
"Abbiamo ricevuto diversi suggerimenti per quanto riguarda la città e abbiamo potuto cogliere il malcontento di tanti riferito all'attività dell'amministrazione comunale, soprattutto negli ultimi due anni - ha spiegato il candidato sindaco - abbiamo parlato di come riportare in auge Loano ottenendo un buonissimo riscontro nonostante la giornata fredda e la zona arancione nel quale si è ritrovata la Liguria. Abbiamo parlato del territorio: siamo dell'avviso che ci sia bisogno di maggior vicinanza con i cittadini, cosa che i partiti classici sembrano aver dimenticato. Noi siamo per riportare il politico sul territorio per cercare di capire quali siano i problemi e le esigenze del paese".
La segreteria nazionale del Movimento Italia Unita ha inoltre espresso il proprio parere sul nuovo Governo nazionale:
"L'ascesa del Prof. Draghi a capo del governo italiano è stata pianificata già da tempo nelle stanze dei poteri finanziari internazionali. Ingabbiata e poi ridotta ai minimi termini l'ondata pseudo sovranista di Lega e 5 Stelle, per Draghi, 'il salvatore dell'Italia', si è aperta un'autostrada. Tranne Fratelli d'Italia tutti genoflessi a Draghi - fanno sapere dal MIU - Ora c'è un governo i cui ministri nominati dalla politica sono personaggi per lo più insignificanti e incapaci di contrastare qualsiasi manovra di contenimento del debito publico. Come al tempo del governo Monti sapranno solo obbedire".
"I ministri tecnici voluti da Draghi sono anche loro servi e faranno esattamente quello che è stato loro detto di fare e lo faranno senza clamore - proseguono - Il ministro Speranza, senza aver giurato, già apre la pista ad un lockdown totale e sarà proprio in questo periodo che il Draghi metterà a segno i suoi colpi per favorire sempre la finanza internazionale e non per salvare l'Italia. L'incognita per Draghi sono le microimprese e il lavoro autonomo, ma tenterà di rabbonirli mettendo a disposizione indennizzi tampone. Chi potrà contrastare i progetti di assogettamento totale dell'Italia alla matrigna Europa (Mes e Recovery plan)? Le microimprese e le partite Iva saranno l'osso duro per Draghi e il suo governo. Una possibilità su un milione che Draghi ritorni agli insegnamenti del suo maestro Federico Caffé e a cavalcare i principi economici delle teorie keynesiane. Draghi è la longa manus del neoliberismo finanziario che ha reso schiava l'Italia e quindi non aspettiamoci nulla di buono".