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Attualità | 19 novembre 2025, 18:04

Aurelia Bis, Russo incontra gli abitanti di via Rusca e via Turati: il Tribunale di Roma però non si è ancora pronunciato

Gli stipendi di agosto, settembre e ottobre degli 8 lavoratori rimasti sul cantiere sono stati pagati da ICI e Anas

Il Sindaco di Savona Marco Russo incontra gli abitanti di via Rusca e via Turati con al centro l'Aurelia Bis ma per il momento non ci sono ancora riscontri da parte del Tribunale.

I residenti dei due quartieri savonesi, la Rusca e Valloria, da anni sono sotto scacco a causa dell'infinito cantiere non solo a causa delle modifiche della viabilità (per via Turati.ndr) ma anche per il fatto che ha portato a far calare nettamente il valore delle abitazioni

Il primo cittadino ha riferito l’esito della riunione che si era tenuta nella sede genovese di Anas con i vertici della società, il viceministro Rixi e i sindaci dei tre Comuni coinvolti.

"Siamo ancora in attesa che il Tribunale si pronunci sulla possibilità per Anas di revocare l’appalto all’attuale impresa esecutrice in crisi. L’obiettivo condiviso in quel tavolo, e che ho riferito ai cittadini, è che i lavori riprendano al più presto e si fissi un cronoprogramma stringente per arrivare a concludere l’opera il prima possibile - spiega Russo - Nel frattempo però abbiamo chiesto ad Anas di intervenire per ridurre l’impatto del cantiere che da troppo tempo sventra i due quartieri. A questo proposito Anas ha già preso nota di alcuni interventi urgenti, ma verrà aperto un tavolo tecnico per condividere altre azioni rispetto alle quali ho chiesto ai residenti di segnalarci le problematiche più rilevanti".

Sul fronte Tribunale quindi ancora nessuna risposta. Lo scorso 26 ottobre nell'incontro con i sindacati era stata annunciato che entro 20 giorni sarebbe giunta una decisione. Al momento però disattesa.

Nel frattempo però gli stipendi di agosto e ottobre sono stati pagati da Ici, settembre invece dovrà essere pagato da Anas. Nel cantiere sono rimasti 5 operai e due impiegati.

Anas nell'incontro del 16 ottobre aveva spiegato che dopo l’avvio di entrambi i cantieri nel savonese e La Spezia, l’impresa ICI Italiana Costruzioni S.p.A., esecutrice delle opere, aveva dovuto affrontare una serie di severe vicissitudini societarie, per le quali era stata avviata una procedura di ricomposizione del debito presso il Tribunale di Roma.

La procedura doveva costituire un passaggio essenziale per il riassetto finanziario dell’azienda, anche attraverso la vendita di alcuni asset societari, così da garantire il prosieguo delle attività del cantiere.

In quel difficile contesto, con conseguenti ed inevitabili rallentamenti dei lavori, Anas e il Commissario straordinario, avevano attivato gli strumenti sostitutivi della stazione appaltante, consentendo la continuità dei lavori attraverso il pagamento diretto di subappaltatori, fornitori e delle maestranze (nel cantiere savonese sono rimasti 6 operai e due impiegati. ndr) con il versamento degli emolumenti a favore degli operai.

La procedura di ricomposizione dell'azienda, dopo un iter amministrativo del Tribunale complesso, si era conclusa a luglio 2025 con la cessione da parte di ICI di alcuni rami d'azienda.

Tuttavia, nel corso delle settimane successive, i cantieri non erano ripartiti con il regime atteso, rimanendo invariate le condizioni di stallo delle varie attività.

Anas, quindi, aveva proceduto con le formali contestazioni all’appaltatore, avviando la procedura di risoluzione dei contratti sia della variante di Savona sia della variante della Spezia.
I gravi inadempimenti e i ritardi accumulati da ICI nell’esecuzione dei lavori rendono infatti inidonea la prosecuzione delle commesse con l'impresa, come invece proposto dalla stessa in un nuovo piano concordatario nel frattempo attivato nel Tribunale di Roma.

Il Giudice potrà decidere di rigettare la proposta dell’impresa, consentendo così ad Anas di finalizzare la risoluzione dei contratti di appalto sia di Savona che della Spezia e completare i lavori con nuove imprese (già individuate) a partire dai primi mesi del 2026, oppure accogliere l’istanza e dunque consentire ad ICI di proseguire nella esecuzione dei contratti di appalto.

In quel caso Anas potrà proporre reclamo secondo le procedure di diritto civile.

Luciano Parodi

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