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Economia | 24 marzo 2021, 07:00

Grafico pubblicitario: requisiti e competenze professionali

Nell’epoca del digitale, il marketing e la comunicazione puntano verso contenuti dal forte impatto visivo, in grado di attirare immediatamente l’attenzione degli utenti e, al contempo, veicolare in maniera più veloce ed efficace un determinato messaggio

Grafico pubblicitario: requisiti e competenze professionali

Nell’epoca del digitale, il marketing e la comunicazione puntano verso contenuti dal forte impatto visivo, in grado di attirare immediatamente l’attenzione degli utenti e, al contempo, veicolare in maniera più veloce ed efficace un determinato messaggio. Di conseguenza, la richiesta di figure professionali in grado di curare la parte grafica di campagne promozionali e di marketing è sempre piuttosto alta. In particolare, aziende ed agenzie si affidano sempre più spesso al grafico pubblicitario: vediamo di seguito quali sono le competenze e le mansioni caratteristiche di una figura professionale di questo tipo.

La formazione necessaria

Per diventare grafico pubblicitario è auspicabile, benché non sia strettamente necessario, avere una certa predisposizione per tutto ciò che rientra nel novero dell’espressione grafica, artistica e non solo. Per quanto concerne, invece, la formazione vera e propria - indispensabile per incanalare correttamente il talento naturale - è bene fondare le proprie aspirazioni professionali su di un percorso mirato, come ad esempio il liceo artistico o l’istituto d’arte. Lo step successivo può essere rappresentato da un percorso universitario oppure dall’Accademia delle Belle Arti; l’importante è orientarsi verso una scelta ben precisa, individuando già l’ambito o il settore di proprio interesse. Al termine della formazione accademica, se si vuole ulteriormente approfondire gli studi fatti, si può scegliere di frequentare un master specializzato, così da completare il proprio percorso formativo in maniera mirata. In alternativa, ci si può rivolgere a portali specializzati come puntonetformazione.com, che eroga corsi professionali di grafica pubblicitaria, integrando insegnamento teorico ed esercitazione pratica. Ad ogni modo, a prescindere dal percorso scelto, è bene evitare soluzioni da autodidatta, sia perché non assicurano una formazione completa, sia perché le competenze acquisite in questo modo sono praticamente impossibili da certificare (e quindi risultano non ‘spendibili’ presso un mercato altamente competitivo).

Di cosa si occupa il grafico pubblicitario?

La figura del grafico pubblicitario può farsi carico di svariate mansioni, nei diversi ambiti in cui possono essere richieste competenze di tipo grafico (marketing, promozione, comunicazione, editoria, social, media e altro), principalmente orientate alla vendita o alla promozione di un marchio o di un prodotto.

Nello specifico, chi si occupa di grafica pubblicitaria cura la progettazione e la realizzazione di loghi, marchi e di packaging (etichette, imballaggi, confezioni e design grafico dei prodotti). In aggiunta, il grafico pubblicitario può occuparsi anche di progettazione editoriale (sia per prodotti cartacei che digitali), ed in particolare layout di impaginazione, menabò, copertine, depliant ed altro.

Gli strumenti ‘del mestiere’ sono diventati sempre più sofisticati: taccuino e matita restano l’equipaggiamento di base ma buona parte del processo di elaborazione e realizzazione del prodotto finale passa attraverso l’utilizzo di appositi software, che consentono di eseguire ogni fase di lavorazione e gestire anche più progetti contemporaneamente. Ciascun progetto, a prescindere dall’ambito di competenza, richiede il contributo di più professionisti, non solo quello del grafico pubblicitario: l’organizzazione viene affidata ad un project manager, il quale coordina tutti i professionisti che prendono parte alla realizzazione del progetto: copywriter, content manager e web designer, nel caso in cui il prodotto grafico sia destinato ad essere utilizzato per una pagina o un sito web.

Inquadramento lavorativo

Il grafico pubblicitario può inserirsi nel mondo del lavoro in due modi: da dipendente oppure da freelance. Nel primo caso, sottoscrive un contratto con un’agenzia o un’azienda che si occupa di marketing e comunicazione: il rapporto di lavoro è tendenzialmente continuativo ed è regolato dai termini sottoscritti dalle parti. Lavorando da libero professionista, invece, il grafico pubblicitario può collaborare con diverse agenzie (anche operanti in settori differenti) per la realizzazione di svariati progetti. I freelance, però, devono regolarizzare la propria posizione aprendo una partita IVA per percepire i compensi pattuiti.





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