Troppi pochi alunni iscritti e così, forse per la prima volta nella sua storia, le scuole elementari di Finalpia non avranno, nell'anno scolastico 2022/'23, una classe prima.
La decisione, presa dall'Ufficio Scolastico Provinciale, ha lasciato i genitori "delusi e tristemente stupiti" ma tutt'altro che arrendevoli di fronte all'idea di non poter usufruire del servizio offerto dal plesso "Gianni Rodari", uno dei quattro presenti nella cittadina finalese, due dei quali (quello di Finalborgo e di Finalmarina) già accorpati nell'edificio di via Brunenghi.
"Riteniamo importante far riflettere sul fatto che non offrire la possibilità di creare una nuova classe prima preclude e diminuisce le occasioni di crescita sociale e culturale della comunità di Finalpia, che ha nella sua Scuola Primaria, non solo un luogo di formazione, ma anche e prima di tutto un luogo di aggregazione e vitalità sociali, con ricadute inevitabilmente benefiche nello sviluppo della consapevolezza e delle espressioni culturali" scrivono i genitori in una lettera aperta indirizzata non solo agli uffici provinciali ma anche all'Amministrazione, sottolineandone l'importanza per la comunità del rione.
"La preparazione, la cura e l’attenzione del corpo docente del plesso 'Gianni Rodari' sono caratteristiche evidenti a tutti genitori delle alunne e degli alunni attualmente iscritti - continuano - il fatto che la scuola di Finalpia debba subire un ridimensionamento di questa entità delude e non valorizza equamente il lavoro svolto nel tempo da parte del personale dell’intero plesso".
"Tutti sappiamo che la bontà della scuola non è data dalla numerosità degli alunni - rimarcano ancora - bensì dalla qualità delle relazioni che in essa vi si coltivano. A questo proposito il plesso Gianni Rodari, nell’arco degli ultimi anni, si è rivelato il luogo più adatto per accogliere e formare, non solo alunne e alunni iscritti regolarmente ad inizio anno, ma anche alunne e alunni che si sono integrati ad anno già iniziato".
Un altro dei fattori portato all'attenzione dei destinatari della lettera è quello sempre molto discusso della viabilità, la quale "trarrebbe giovamento dal fatto di non avere classi eccessivamente numerose, cioè al di sopra dei venti alunni, concentrate nei plessi di Finalmarina o Calvisio", e quindi la disponibilità di "ambienti a misura di bambina e di bambino, che non siano meccanicamente vincolati al numero, ma che favoriscano la coesione sociale e territoriale, nonché favoriscano, laddove possibile, la creazione di classi con un numero non stabilito a priori e quindi concedano le deroghe necessarie a tutti i plessi e, in particolare, a quelli che si distinguono per serietà, impegno e passione, così come accade nel Gianni Rodari".
"Vilius argentum est auro, virtutibus aurum (l’argento vale meno dell’oro, ma della virtù vale meno l’oro) - quindi ricordano, citando il poeta latino Orazio i genitori - E se questa lettera non godrà della giusta luce agli occhi dell’USP e delle persone preposte a sollevare la riconsiderazione della scelta unilaterale già adottata, almeno evidenzia un principio in cui crediamo e per cui possiamo definirci cittadini".