Procedono i lavori di realizzazione dello scanno di imbasamento, necessario per la posa dei cassoni della nuova diga a Vado Ligure, con il versamento di materiale lapideo in mare.
Il materiale proviene dalla Cava Trevo vadese che dista pochi km di distanza dal cantiere e che permette di fornire tra le 1500 e le 2000 tonnellate di roccia al giorno.
La realizzazione della nuova diga ha quindi lo scopo di proteggere il bacino portuale e di migliorare l'accessibilità marittima.
La prima fase aveva previsto lo sviluppo per circa 450 metri dell’opera foranea tramite il riutilizzo dei 13 cassoni rimossi dalla vecchia infrastruttura, con l'aggiunta di ulteriori due cassoni da realizzarsi ex-novo.
L’intervento ha insistito su fondali con profondità variabile da 35 a 49 metri e ha consentito di aumentare di circa 150 metri la larghezza in corrispondenza dell'imboccatura, migliorando la sicurezza e agevolando le manovre di accosto alla Piattaforma Multipurpose e ai vicini terminal traghetti/RoRo.
Nella configurazione finale, il molo foraneo di prima fase sarà allungato verso mare per altri 240 metriAi piedi dei cassoni è prevista una fila di massi "guardiani", e l'intera diga sopraflutti sarà coronata da una sovrastruttura in calcestruzzo di 2,5 metri di altezza e da un muro paraonde che si innalzerà per altri 4,5 metri, a protezione di navi e strutture. L'importo complessivo dei lavori è di 80 milioni di euro.