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Economia | 12 maggio 2022, 17:22

Manutenzione dei condizionatori: quando diventa obbligatoria?

Manutenzione, scadenze e categorie di potenza

Manutenzione dei condizionatori: quando diventa obbligatoria?

I condizionatori sono diventati un elemento quasi obbligatorio all'interno di molte abitazioni. Un po' ristoro dal caldo estivo, un po' sistema alternativo per riscaldare piccole stanze e abitazioni, questi dispositivi richiedono una certa cura, che spesso non viene fatta, portando all'insorgenza di diversi problemi. Innanzitutto parliamo della potenza: i condizionatori con potenza uguale o maggiore a 12kW sono equiparati in tutto e per tutto alle caldaie. Cosa significa questo? Che come per le "classiche" soluzioni a caldaia, c'è bisogno di un libretto d'impianto, l'indicazione di un indice di efficienza energetica e, soprattutto, effettuare una manutenzione periodica. Tornando alla manutenzione: è obbligatoria? Fortunatamente per molti casi, sì. A seconda del tipo e della potenza dell'impianto c'è un controllo per legge ogni due o quattro anni, come è stato deciso nel decreto legge n.74/2013. La regola si applica ad ambienti pubblici e privati, di tipo domestico, commerciale o pubblico. Un "fastidio" e basta? In realtà la manutenzione dei condizionatori, ancora più che per le caldaie, evita tantissimi problemi come la formazione di muffa nel dispositivo, malfunzionamenti e un'efficienza energetica ridotta. Ricorda sempre che in caso di guasti, puoi rivolgerti al servizio di Assistenza Condizionatori a Milano: avrai a disposizione uno staff di tecnici esperti a prezzi onesti 7 giorni su 7 tutto l'anno. Proprio l'efficienza energetica è al centro del controllo periodico dei condizionatori. Il tecnico incaricato dovrà fare le dovute verifiche e poi trasmettere, un po' come le caldaie, il rapporto al Catasto Regionale degli Impianti Termici, l'ente che si occupa appunto di eseguire controlli. Tuttavia, è sempre a carico del proprietario del condizionatore far effettuare le verifiche, pena sanzioni piuttosto gravi di tipo economico, ma anche amministrativo. Ma cosa riguarda la manutenzione del condizionatore? Su cosa si va ad operare?

Manutenzione del condizionatore: in cosa consiste

Quando si effettua il controllo delle caldaie, sappiamo che si controlla soprattutto la dispersione dei fumi e l'integrità strutturale dell'impianto. Invece per i condizionatori? Si puliscono innanzitutto i filtri e gli split, poi l'unità interna ed esterna. Dopodiché si controlla il buono stato di tutti i componenti e si verifica anche il livello del gas refrigerante e il suo corretto funzionamento. La manutenzione è obbligatoria quindi proprio per garantire che non accadano spiacevoli eventi dovuti al mancato controllo. Per questo è stato reso obbligatorio il procedimento periodico dal 2014: avere un impianto sicuro e performante.

Scadenze e categorie di potenza

Come abbiamo accennato, il periodo di controllo può andare dai 2 ai 4 anni. Questo dipende soprattutto dalla tipologia del condizionatore, ma soprattutto dalla potenza "termica" in kW. Abbiamo i classici 2 anni per condizionatori o pompe di calore a "compressione di vapore", con potenza termica uguale o maggiore a 100kW. Ogni 4 anni per tutti quei dispositivi che, sempre funzionando a compressione di vapore, raggiungono una potenza di 12kW. Se invece il meccanismo di funzionamento è quello di assorbimento a fiamma diretta, i tempi sono divisi in 2 anni per gli apparecchi con potenza uguale o maggiore a 100 e ogni 4 anni per dispositivi con potenza termica da 12 Kw. Diverso ancora il regolamento se si parla di condizionatori o pompe di calore a compressione di vapore ma, invece del classico azionamento ad elettricità, vi è un motore endotermico. Si parla di ogni 4 anni per gli apparecchi maggiori o uguali a 12kW e di 4 anni per dispositivi ad assorbimento azionati con energia termica (gas) con una potenza uguale o maggiore a 12kW. Se il proprio condizionatore ha una potenza inferiore a 12kW per quanto riguarda la capacità termica, l'obbligo non sussiste, ma si adottano soltanto alcuni consigli di manutenzione. Per qualsiasi valore di potenza maggiore, invece, l'obbligo è legge. Per la manutenzione è comunque necessario che un tecnico certificato e in possesso del cosiddetto "patentino" Fgas venga coinvolto. Solo loro, infatti, hanno l'accredito per inviare i rapporti all'ente di controllo. Le sanzioni, in questo caso, sarebbero identiche a quelle di una mancata manutenzione. Affidati quindi a personale esperto e che può provare di avere l'abilitazione necessaria ad eseguire i controlli. Contattaci attraverso i nostri moduli e recapiti: troveremo una soluzione, insieme.

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